Brano letto nel corso della rubrica “Gli Altronauti”, all’interno della trasmissione “Il Coraggio delle Idee” su Radio Gamma 5 il 28 Aprile 2017.
Se accedo alla mia trasformazione e al mio Risveglio creo le condizioni per un mondo migliore.
Tuttavia per Essere strumenti di cambiamento dobbiamo immergerci nelle cause e non più negli effetti e le cause sono molteplici e sono strettamente correlate al nostro Lavoro Interiore. È questo nostro Lavoro che le sta portando in superficie, le sta rendendo consapevoli, visibili, manifeste. Esse non sorgono dal nulla. Sono dentro di noi, siamo nati così, ed ora risaltano ed emergono come conseguenza del Lavoro svolto. Esse divengono nel procedere sulle Orme della Vita causa ed effetto della nostra azione di portare Luce nelle ombre meccaniche dei nostri affollati spazi interiori.
Siamo dunque pronti in questo inizio di Intensivo per conoscere tutte quelle tensioni, torsioni emotive, che limitano una concreta azione. Nell’attimo in cui inizia questa fattiva trasmutazione, insieme se uniti siamo chiamati ad immergerci nell’invisibile e abbandonare la superficie e la forma.
Guardiamo dunque come possono risultare utili tutti i nostri difetti e le nostre pene.
Bene, mettete maschera e pinne intanto: ci immergiamo.
Al livello più superficiale, le tensioni emozionali di basso profilo energetico che sentite dentro di voi sono una esatta misura della distanza, del velo, che esiste ad ogni istante tra la personalità automatica e l’Essere Interiore Reale, cioè la vostra Anima. Più siete distanti da ciò che siete davvero, e quindi dalla vostra missione da compiere su questa Terra, più questa tensione vi mostra, spesso in modo sofferente ma cristallino, l’unico modo che risulta essere in grado di scuotere il vostro apatico torpore da risultare, anche se si fa finta di non vedere e sentire, non arginabile. Questa tensione emozionale come un’ombra accompagna ogni essere umano che non ha intrapreso un reale e responsabile percorso di comprensione di se stesso, perché di fatto rappresenta l’immagine stessa, l’ombra, della sua divisione interiore.
Basta guardare i Lavori proposti ieri per vedere esempi creanti ed evidenti di ombre che autolimitano l’essenzialità.
Trasformare le tensioni emotive equivale a trovare un’identità.
Non so chi sono, sono dimentico di me, dunque faccio cose casuali, queste cose non possono rendermi pieno e felice perché non sto facendo quello per cui la mia Essenza ha scelto di essere qui; non accedo al mio perfezionamento, non evolvo e il risultato è un malessere profondo. Questa costante sofferenza che si traduce nel senso di inadeguatezza visto ieri viene definito dai vedici dukkha. Dukkha è la madre dell’insoddisfazione, un arcaico malessere, una nostalgia senza nome, la malinconoia per eccellenza che sfocia in carenza ontica. Questo stato mi induce in sottofondo una serie di domande che temo di pormi e verso le quali costantemente sfuggo per paura di non trovare o di non essere in grado di dare una possibile risposta.
Se un essere umano arriva a realizzare che deve cambiare qualcosa dentro di sé affinché qualcosa cambi davvero, anche dopo mille peripezie, seminari, corsi, costellazioni, libri e chi ne ha più ne metta, giunge alla soglia della sua decisione fondamentale: intraprendere un Lavoro Interiore ed assumersi la Responsabilità totale di questo Lavoro. Una CONSACRAZIONE. Un Lavoro che lo porti a sanare la sua divisione e a far riemergere l’Essere Interiore. Un ergersi a piena Vita ed espressione di Sè. QUI EVOLVO.
Tratto da Hermes, La Via della Rosa. Scacco Matto, Sei Altrove Edizioni, 2016 (Tomo I – Inadeguatezza ed Innesco emotivo. Presenza sulle tensioni emozionali)