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Conversazione tenuta da Giuliano Kremmerz all’Accademia Pitagora di Bari il 18 Febbraio 1921
Nel riorganizzare il Circolo, si è resa necessaria la formazione di vari gruppi, a seconda delle tendenze e delle prerogative personali. Ma l’assegnazione ai vari gruppi non deve generare tra i fratelli alcun risentimento personale, perché, come facilmente si comprende, anche persona di alto ingegno e adatta per un genere di lavoro, può non avere le qualità necessarie per altri di genere diverso.
Farò comprendere con un esempio il metodo seguito nella formazione dei gruppi suddetti. Nel rifiorire degli studi religiosi, verificatosi dopo la guerra, abbiamo assistito, per così dire, a molte conversioni.
Fra queste, interessante per l’autorità della persona, quella dello scrittore inglese Conan Doyle, il quale ha recentemente pubblicato un libro per la volgarizzazione di una missione che egli chiama “Nuova religione” che ha riscosso l’applauso di molti, specie nei paesi di lingua inglese, dove l’autore è conosciutissimo, ed anche in Francia ed in Germania. Questa nuova religione è una trasformazione del Cristianesimo, in quanto egli allaccia il Cristianesimo con lo spiritismo e le investigazioni di laboratorio, facendo di tutto una bella e poetica esposizione. Da poeta quale egli è, una bella ispirazione individuale egli trae dalle sue nuove teorie, quando parla di Gesù Cristo e dei suoi 12 Apostoli. Ammettendo il Cristo storico, venuto dalle associazioni terapeutiche esseniche, egli delinea il seguente quadro: Quest’uomo straordinario, la cui influenza doveva essere immensa in un’epoca successiva, era seguito da una grande turba di credenti. Dovendo fra questi scegliere i suoi apostoli, egli non guardò al merito individuale, ma – dice l’autore -guardò i suoi seguaci e ne scelse dodici. Questi dovevano essere i suoi medii, come dice l’autore, medii cioè dello Spirito Santo che involgeva e inspirava il Cristo e ad essi era affidata la missione di parlare dopo di lui. – Il Cristo, dunque, scelse gente povera, ignorante, ed ebbe la felicità di scegliere guardando.
Analogamente immaginate che io, guardando ciascuno di voi, scorga qualche cosa che mi induca a determinare l’assegnazione ad uno, piuttosto che ad un altro gruppo di studi e di pratiche speciali. Questa scelta non è dunque arbitraria, esula da qualsiasi idea personale ed è dettata dalla conoscenza delle occulte qualità di ciascuno, che si rendono palesi a chi è più innanzi di voi e guarda a voi con occhio illuminato.
Passando ad altro argomento, un avvertimento importante è necessario tener ben presente da tutti coloro che fossero interessati da qualche ammalato, e cioè di non influire mai con l’azione personale. L’ammalato che domanda aiuto, lo domanda alla catena; e l’aiuto arriva non per la nostra presenza, la quale invece lo inceppa. Il contatto con l’ammalate determina la fede verso l’individuo come tale, non come anello della catena che richiama la forza magnetica di questa.
Bisogna dunque astenersi assolutamente dai continui rapporti con l’ammalato, eccezione fatta per coloro che esercitano la medicina, poiché diversamente facendo, l’ammalato ottiene meno di quanto dalla catena potrebbe ottenere, e colui che si sostituisce alla catena resta come un pezzo isolato di questa. Passo ora a trattare di un importante argomento. Troverete spesso ripetute nei miei scritti le espressioni: astrale, corpo astrale, zona astrale. Volgarmente per astrale si intende ciò che viene dagli astri.
Guardiamo invece all’origine della parola, di cui ho scritto nel Mondo Secreto.
La nostra mente ordinaria, logica e razionale, per la sua natura duale, per l’attaccamento ai punti di vista e alle opinioni, non accetta cambiamenti e preferisce, nonostante le difficoltà evidenti, continuare a vivere basandosi sulle proprie (poche) certezze. Certezze basate sulla paura, su illusioni governate dall’ignoranza sistemica, in cui oggi intere stirpi di umani restano impantanati.
Tuttavia al lato opposto un’altra parte spinge al cambiamento, per approcciare la Vita da un punto di vista più vasto, meno basato su ragionamenti e giudizi, più improntato sulle acquisizioni, sulle ispirazioni e sulle Rivelazioni sviluppate giorno dopo giorno, ora dopo ora.
La sfida tra queste due parti ha esito incerto e l’unico modo per uscirne indenni consiste nell’integrare la mente con lo Spirito e l’intelletto con le Intuizioni del Cuore…*
Ne abbiamo parlato in questa puntata degli Altronauti insieme a Daniela Colavitti e agli ascoltatori intervenuti in diretta, toccando temi come la relazione tra la Vita e la morte, l’accettazione dei cambiamenti, la spinta a porci delle domande su noi stessi, la distanza (reale o presunta) tra noi e “gli altri”, e molto altro. Buon ascolto.