Nel corso dell’esistenza, molti si accontentano di vivere l’idea della “vita” che hanno “ereditato”; altri invece si interrogano su ciò che sta dietro il velo delle apparenze, e finché non trovano la risposta ai loro “perché” soffrono del “Divino malcontento“… un pungolo, questo, che esorta da sempre l’uomo a cercare “oltre la linea del cielo”…
Che cos’è dunque l’uomo?
Stimolati da questa domanda, facciamo alcune considerazioni sull’illusione, la realtà, la vita “vivente” e la vita “nel sonno”, cercando di sondare il mistero dei misteri e accogliendo le voci di riflessione degli ascoltatori.
“L’Io Cosciente […] può subito far partecipare l’essere umano allo stato inferiore del regno sovrumano, grazie alla padronanza sul suo Automa, tuttavia non può raggiungere lo stato superiore, che è la sua rigenerazione mediante il Testimone spirituale, finché si fa limitare dalla più funesta delle soddisfazioni: la soddisfazione di se stesso”. *
“Felice il cuore insaziabile!
Colui che è soddisfatto delle cose mediocri non ha empito sufficiente per raggiungerne delle più grandi; colui che è appagato dalle apparenze del mondo terreno, non ha la capacità necessaria per assorbire i doni celesti”.
Provocatorie parole che provengono dall’esperienza di Isha Schwaller de Lubicz, messa nero su bianco nell’opera “L’Apertura del Cammino” (1957), con cui iniziamo un ciclo di puntate dedicate agli ostacoli che si presentano lungo la strada della Reale conoscenza di noi stessi. A partire dalla “soddisfazione”.