In un dialogo a tre voci arricchito dagli interventi in diretta degli ascoltatori, Yapos, Mel e Martina raccontano le loro esperienze “di confine” a contatto con il Fuoco di un Insegnamento rivolto all’Essenza, riassumendo così gli argomenti trattati dalla trasmissione nel corso del 2024.
“L’Uomo contemporaneo è paragonabile a un pesce di un grande fiume che, abbandonato al flusso, si lascia trasportare nella direzione determinata dalla corrente. Chi si oppone alla corrente viene respinto, e ancor più contrastato dai corpi galleggianti di chi si lascia trasportare inerme dal fiume della Vita”…
Ma… “che senso ha vivere senza poter decidere cosa sperimentare e che direzione prendere?“.*
*
Ispirati da queste parole, Mel e Yapos del Gruppo Altrove dialogano con Andrea Riccucci, del team di Tenet22, portale interattivo di Conoscenza che ha dedicato l’ultima edizione della propria rivista digitale agli scritti de “La Via della Rosa“.
Insieme, parlano di nuove prospettive possibili per l’Esistenza Umana, al di là delle illusioni personali e collettive che ci mantengono in orizzonti decisamente più ristretti, limitanti e soffocanti di quelli a cui possiamo invece Aspirare a Vivere.
“La paura è uno dei più grossi ostacoli per sperimentare l’Essenza della Vita. Una mente intrappolata dalla paura vive nella confusione, nella sfiducia, nel conflitto, nell’inganno e perciò è insicura, petulante, ipocrita, cinica.
Vivendo in modo superficiale, educati alla competizione e alla scarsità da una società corrotta e culturalmente instupidita, siamo sovraccarichi di paure, e la paura è una condizione che deforma, distorce e intorpidisce i nostri giorni, i nostri sogni, le nostre intere vite.
Abbiamo sempre paura di qualche cosa: non esiste la paura in forma astratta, essa ha sempre una causa, è sempre in rapporto a qualcuno o a qualcosa.
Conosciamo le nostre paure? (…)
Che cosa facciamo nei confronti di queste paure?
“Fin dalla nascita ci è stato insegnato che il mondo è in un determinato modo, e naturalmente in questa fase non abbiamo altra scelta che accettare che il mondo sia come gli altri ci hanno detto che è. Il bambino apprende come deve sentire e come deve pensare il mondo per essere pienamente integrato e amato. Passo dopo passo, gli viene resa familiare una descrizione del mondo che egli impara a percepire, mantenere e difendere come la vera e unica realtà”.
“L’assenza del buon senso e della ragione induce gli uomini a dimenticare che la descrizione è soltanto un’interpretazione, ma prima che costoro riescano a realizzarlo, hanno ormai intrappolato la loro Essenza in una gabbia da cui emergono raramente nel corso della Vita.
Siamo intrappolati all’interno di una bolla percettiva e quello di cui siamo testimoni, e crediamo sia la nostra vita, è un mero riflesso della personale visione della realtà, ormai ridotta ad un monologo astringente proiettato sugli altri e sul mondo…” (*)
(*) Fonte: https://seialtrove.altervista.org/il-peggior-bugiardo/
Parliamo di questo tema centrale per un Lavoro di Conoscenza di sé, in questa puntata de “Gli Altronauti”, accogliendo gli interventi telefonici in diretta degli ascoltatori interessati.
Potete riascoltarla di seguito:
“La visione non duale è una delle realizzazioni possibili che riconosciamo e sperimentiamo nel Lavoro di Conoscenza di sé, ed è profonda, importante e risolutiva. Essa riconosce che tutte le forme e le manifestazioni da noi percepite sono inseparabili dalla loro natura, che è il fondamento della Realtà.
Tuttavia, per l’unicità di ogni individuo esistono numerose realizzazioni non duali, che dipendono dal modo in cui il fondamento della Realtà viene inteso ed esperito…” (*)
(*) Fonte: https://seialtrove.altervista.org/globale-e-non-duale/
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti”, accogliendo gli interventi telefonici in diretta degli ascoltatori interessati.
In questa puntata de “Gli Altronauti” parliamo di Fiducia, e di come nel corso dell’esistenza la Vita ci presenti delle prove da superare, attraverso persone che incontriamo od eventi che ci accadono (che magneticamente attiriamo): situazioni che spesso possiamo considerare vere e proprie guide… comprese le esperienze ‘negative’, se riusciamo a cogliere l’opportunità trasformativa insita in esse.
A tal proposito, Yapos parte dal racconto della sua esperienza di vissuto personale, trovando arricchimento negli spunti forniti dagli ascoltatori che intervengono in diretta.
“La Vita è una conquista fatta di opera paziente, che appare piuttosto lunga quando i suoi cicli sono tormentati dall’ignoranza insita nell’errare umano (…).
La forza per vincere le sfide della Vita è già in noi. In questa presa di cosxienza è contemplato il vero progresso spirituale dell’individuo. Solo traendo da sé ciò che è potenziale e latente, risvegliando e distillando quello che già si possiede per Divino lignaggio, può attuarsi il cammino verso lo sviluppo del proprio essere, così da realizzare il proprio e l’altrui bene.
Conoscere se stessi è in sintesi un processo di integrazione con la propria essenza Divina“. (*)
(*) Fonte: https://seialtrove.altervista.org/la-tua-volonta/
Di questa Opera di Conquista paziente parlano Mel e Yapos, apportando la loro esperienza nel Gruppo Altrove e interagendo con gli ascoltatori interessati che intervengono telefonicamente in diretta.
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“La Consapevolezza è influenzata sempre dal livello di attenzione con cui si considerano gli eventi sperimentati. Associare la qualità dell’esperienza alla sola piacevolezza o alla felicità che ne può derivare è ignoranza manifesta, in genere dettata da credenze personali reiterate e cristallizzate.
(…) La Realtà, essendo di per sé sempre e solo ciò che è, può essere sperimentata al meglio solo quando si è consapevoli che la Vita è un diretto riflesso di sé”.*
Ultimo di un ciclo di incontri radiofonici dedicati alla Consapevolezza, di cui traiamo le conclusioni insieme agli ascoltatori, aprendo la prospettiva a temi Essenziali come la Libertà, la natura del nostro condizionamento e le possibilità di emancipazione da esso, nonché lo Scopo stesso della vita terrena.
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“I saggi insegnano che il profano, pur credendosi cosxiente, vive immerso in un sogno, il suo personale sogno. Gli stessi saggi affermano che grazie alla conoscenza di sé stessi è possibile ampliare la propria consapevolezza, la sola in grado di discernere se effettivamente si vive in un sogno oppure si è svegli.
La consapevolezza di cui parliamo è la naturale capacità di sperimentare e testimoniare a vari gradi il flusso dei pensieri, dei sentimenti e delle emozioni con cui si anima la vita”.*
Terza puntata dedicata alla Consapevolezza, con Yapos e Mel del Gruppo Altrove che dialogano sulla loro esperienza, interagendo con gli ascoltatori che intervengono in diretta sul tema.
“Essere consapevoli significa essere aperti, ricettivi e disponibili ad accogliere le sensazioni, le impressioni e le percezioni pur mantenendo un atteggiamento di neutralità, che potremmo definire uno stato di mentalità oggettiva. Un modo neutrale di relazionarsi con la realtà, essendo predisposti all’esperienza della vita; un’apertura spontanea ad essere l’esistenza stessa”.*
Ne parlano in questa puntata de “Gli Altronauti” Yapos e Mel del Centro Altrove, intervallando le loro impressioni ed esperienze con le voci degli ascoltatori che intervengono nel corso della diretta.
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“Gli Altronauti” è la rubrica radiofonica del Centro Culturale “Sei Altrove”, che si occupa di Evoluzione della Coscienza tramite un Lavoro pratico di Autoconoscenza.
La trasmissione va in onda in diretta su Radio Cooperativa (libera emittente popolare veneta) ogni venerdì dalle 12.00 alle 13.30 (info: http://www.radiocooperativa.org/3/index.php/trasm-alfabetico/410-gli-altronauti).
Proponiamo l’audio integrale della puntata trasmessa in diretta venerdì 19 Gennaio 2024, in cui parliamo della “Via Mistica” come percorso di “Conversione” all’Essenza, e di come le trasformazioni nell’ambito di un Lavoro su di sé possano essere prodotte attraverso larghi cerchi di esperienze.
“L’attenzione è lo strumento primario dell’Essere essenziale. Attenzione, Presenza e Portamento sono lo scettro trino del Maestro del Cuore.
“In assenza d’Attenzione, le nostre percezioni (…) sono errate perché frutto delle nostre elucubrazioni, delle suggestioni distorsive a cui per meccanicità siamo continuamente indotti sperperando gran parte della nostra energia creativa”.
“In genere, non vediamo quello che c’è, ma solo quello che ci aspettiamo ci sia. Dobbiamo imparare a percepire le cose come esse sono, non come la nostra mente, i sentimenti e le pulsioni desiderano che siano”. *
Ne parliamo in questa puntata pre-natalizia de “Gli Altronauti“, mettendo in relazione l’esperienza di Lavoro del Gruppo Altrove con le impressioni degli ascoltatori che intervengono sul tema.
“Gli Altronauti” è la rubrica radiofonica del Centro Culturale “Sei Altrove”, che si occupa di Evoluzione della Coscienza tramite un Lavoro pratico di Autoconoscenza.
La trasmissione va in onda su Radio Cooperativa (libera emittente popolare veneta) ogni venerdì dalle 12.00 alle 13.30 (info: http://www.radiocooperativa.org/3/index.php/trasm-alfabetico/410-gli-altronauti).
Proponiamo l’audio integrale della puntata trasmessa venerdì 15 Dicembre 2023, in cui parliamo del “Rischio di Essere“.
Nella consapevolezza che “conoscersi è essere un tutt’uno con ciò che è esperito”, come “responsabili attivi della propria esperienza”, proseguiamo l’approfondimento sull’Amore visto nell’ottica del Lavoro su di sé, affrontando il tema del Sommo Bene.
Per la Pedagogia vissuta e proposta nel Gruppo Altrove, “l’uomo è in errore quando polarizza l’azione dell’Amore al solo concetto di bene”. “Il rimembrante è consapevole che la forza dell’Amore opera sia nella luce che nell’oscurità; il suo compito più arduo è restare focalizzato su ciò che è essenziale per il Lavoro e ciò che non lo è: questo è il suo vero bene” [fonte].
Oggi tocchiamo alcune delle molte sfaccettature che l’argomento suscita ed ispira, intrecciando le nostre considerazioni con le esperienze e le riflessioni degli ascoltatori che intervengono in diretta.
In questa puntata è ospite de “Gli Altronauti” in collegamento telefonico Alessandro Saudino, counselor olistico, sciamano ed alchimista. Alessandro ci porta la sua testimonianza di un lungo viaggio esistenziale alla scoperta di se stesso, transitato attraverso diverse esperienze che gli hanno permesso di cogliere gli stimoli vissuti interiormente come opportunità di cambiamento.
Con l’ausilio della sua esperienza vissuta, affrontiamo insieme a lui alcuni degli argomenti che hanno caratterizzato le ultime puntate della nostra trasmissione, arricchiti di ulteriori spunti di riflessione nonché suggerimenti di pratica operativa, tra cui i “noccioli dell’Astratto” di Don Juan, l’ascolto, il cambiamento, la ricerca, l’importanza delle emozioni e della relazione che intratteniamo con esse, la presenza “nel presente” come pratica attiva e… la possibilità di vivere la vita quotidiana come un sogno (anziché come un film), ma… da svegli.
Buon ascolto
L’intervento di Alessandro Saudino ha inizio dal 17° minuto.
Il testo letto in apertura, ispirato dal libro “Realtà in Movimento“, si può leggere qui: https://seialtrove.altervista.org/la-pratica-del-lavoro/
“Il Risveglio interiore dell’Essenza consiste nello sforzo di essere presenti alla Vita imparando a discriminare tra i momenti di effettiva Presenza e quelli in cui, immersi in un sogno ad occhi aperti, si è assenti. Lo sforzo cosxiente è il regolo con cui determinare la differenza tra ciò che in realtà siamo e ciò che invece immaginiamo di essere”.
“Lo stato di Presenza è un atto Magico naturale, è la Vita così com’è senza interpretazioni, è Esperienza vivente”.*
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti”, in un dialogo aperto con gli ascoltatori di Radio Cooperativa.
“Se affermiamo di essere svegli solo nei momenti di Presenza, in cui osservando i pensieri scorgiamo le nostre identificazioni, allora si può anche affermare che tutto il resto del tempo siamo assenti, e dunque dormiamo”.
“Quando si è identificati nel flusso dei pensieri associativi, gli schemi automatici della nostra macchina psicofisica “pensano” e “agiscono” al nostro posto; si prendono decisioni nel sonno, si lavora nel sonno, si studia nel sonno, si fa l’amore nel sonno e le nostre relazioni con gli altri e col mondo sono vissute come casualità determinanti, associate al flusso della vita…”.*
* Testo completo (fonte): https://seialtrove.altervista.org/laltra-realta/
Con questo spunto diamo inizio ad un nuovo Ciclo di puntate de “Gli Altronauti”, ispirato da alcuni passi del libro “Realtà in Movimento”, in cui cerchiamo di concretizzare l’approccio empirico citato in precedenza, partendo dalla constatazione dello stato di “presenza” o “assenza”, ovvero di “veglia” o “sonno”, in cui viviamo i vari momenti della nostra giornata.
“L’insegnamento della Tradizione non si basa su principi morali o astrazioni metafisiche, né tantomeno su regole logiche con cui incasellare rigidamente l’esistenza: bisogna imparare a rinunciare a queste modalità di comprensione per poter accedere ad un livello più sottile di percezione.
Si tratta di una strada che presuppone la conoscenza e lo sviluppo interiore dell’essere umano al di là di qualsiasi limite restrittivo imposto da cultura, religioni, filosofie o paradigmi scientifici”. *
* Testo completo (fonte): https://seialtrove.altervista.org/sete-interiore/
Continuiamo in questa puntata l’approccio con l’Insegnamento empirico, via d’accesso al processo di Trasformazione interiore.
“Per l’Uomo esiste propriamente non un problema, ma un Compito. Questo Compito da assolvere è lo Scopo della sua Verità interiore. La soluzione è uno stato da realizzare trasformando il proprio essere…” *
Gli Altronauti ne parlano in questa puntata insieme agli ascoltatori di Radio Cooperativa che intervengono in diretta, toccando diversi temi, come l’Amore, la Vita e la Morte, la Felicità, la Passione, la Fatica e il Dolore, la conoscenza attraverso l’Esperienza….
In questa puntata affrontiamo il tema dell’Evoluzione sia come cambiamento personale sia come Scopo della Vita, dell’Universo e del genere umano, nonché il suo opposto, l’involuzione, accogliendo le considerazioni e le esperienze degli ascoltatori su questo ed altri argomenti affini, come l’Amore per la Vita, il Mistero dell’Esistenza, la possibilità di una “evoluzione” individuale pur in un contesto sociale che appare in involuzione…
“Intrapreso il cammino interiore, per preservarsi da possibili errori è buona regola non credere ad alcuna cosa solo perché la si è letta o sentita dire; non credere a prescindere dalle tradizioni che ci arrivano vecchie ed alterate dalla babelica interpretazione umana; non credere a quello di cui molti parlano come illuminante, sacro e vero… (…)
Il saggio accetta come Verità infallibile, e vive secondo essa, solo ciò che la sua personale ricerca traduce in viva esperienza, perché corrisponde alla propria emancipazione interiore, al suo bene e al bene degli altri suoi simili, e al suo intimo benessere”. (*)
Con questa premessa, accogliamo le considerazioni, interpretazioni e risposte degli ascoltatori su un altro quesito di natura profonda relativo alla nostra stessa origine e vita: l’Universo è stato creato o è eterno?
Dove conduce l’Avventura terrena? Nella puntata di oggi affrontiamo questo enigma, che nei secoli ha trovato molte possibili risposte da parte delle tradizioni sapienziali di tutto il pianeta, ma che tuttavia ci trova oggi come ieri ancora spiazzati, stupiti… uno stupore che ci accomuna agli ascoltatori di Radio Cooperativa, che intervengono in diretta sul tema.
Nel dialogo, “il filo comune di tutti i punti di vista si palesa in una naturale diversità di visione”, ed ogni visione è determinata dallo Stato di Cosxienza da cui si vede (vedi qui).
Il nemico principale dell’uomo è lui stesso, e la prigione è la sua stessa ignoranza.
Il vero Valore dell’esperienza umana sulla Terra, l’unica vera Grandezza, non è accessibile attraverso giochi di potere, ricchezza materiale, titoli e onorificenze sociali, ma risiede nell’ampiezza delle domande esistenziali a cui si riesce a dare risolutiva risposta. (*)
Nella puntata di oggi, affrontiamo un quesito di delicata, profonda, forse eterna attualità: Che cos’è la Morte?
(*) continua qui: Una nuova Aurora… 2
Immagine in apertura: fonte
“Esistono solo le cose che abbiamo realizzato attraverso la nostra personale esperienza poiché sono anche le uniche che conosciamo davvero; tutto ciò che abbiamo studiato, udito o letto sono solo belle fantasie”.
“Tuttavia, neanche ciò che è conosciuto è venerabile, giacché il noto si trova entro il raggio della nostra comprensione, mentre è venerabile soltanto ciò che ci anima e ci trascende…”.
Yapos commenta questo spunto di riflessione (che potete leggere per intero qui), attraverso l’esperienza maturata nel centro Altrove.
In questa puntata della rubrica “Una Voce dal Silenzio” è ospite degli “Altronauti” Alessandro Saudino, counselor, sciamano e soprattutto essere umano in evoluzione. Dialogando con lui, riprendiamo il filo della sua precedente partecipazione, di 18 mesi prima, periodo durante il quale Alessandro ha potuto approfondire nel suo vissuto proprio molti dei temi di cui aveva parlato, valutandoli ora in modo rinnovato.
Tra gli argomenti affrontati in questo nuovo incontro, parliamo di…
In questa puntata parliamo della sfida che intercorre dentro di noi, tra la tendenza alla conservazione delle nostre (poche) certezze e la possibilità di cogliere le ispirazioni e le rivelazioni che la Vita ci propone, spesso spronandoci al nuovo. Due parti che convivono, e dal cui confronto e attrito spesso nascono elementi utili per conoscere noi stessi.
Tra i temi toccati, grazie anche alle telefonate in diretta degli ascoltatori, la vera identità profonda di ognuno di noi, la dualità che fa da sfondo alla nostra vita e su cui si struttura il pensiero logico razionale, e la possibilità o meno di una “intelligenza” artificiale che soppianti l’essere umano.
In questa puntata trattiamo le diverse sfumature della Gioia, vista spesso come il polo opposto della tristezza, ma che possiamo anche considerare una condizione di Equilibrio che, al di là degli alti e bassi della vita, ci permette di assaporare l’Esistenza per come Essa è, anche se non rispetta esattamente le nostre aspettative o i canoni sociali a cui vorremmo sentirci “adeguati”.
Con l’occasione, accogliamo le esperienze raccontate dagli ascoltatori sul tema, parlando di armonia e disarmonia, di equilibrio, della felicità, spesso vista come irraggiungibile, nelle sue molte possibili forme…
Avere, Essere. Dicotomia, forse inconciliabile, o necessità di coniugare entrambe queste modalità di vita? In che modo si manifesta, nella nostra vita, l’adesione all’una o all’altra?
Ne parliamo con gli ascoltatori, commentando insieme questo testo tratto dal libro “Avere o Essere?” di Erich Fromm:
“L’avere si riferisce a cose, e le cose sono fisse e descrivibili. L’essere si riferisce all’esperienza, e l’esperienza umana è in via di principio indescrivibile.
Nella seconda puntata della rubrica “Una voce dal silenzio” ascoltiamo la testimonianza di Martina, che racconta come gli eventi della vita l’abbiano portata, già in giovane età, a maturare la necessità di un Lavoro di conoscenza di sé.
In questa puntata inauguriamo la rubrica “Una voce dal silenzio” con la testimonianza di Roberta, che riporta la sua esperienza concreta di approccio ad un Lavoro su di sé, a contatto con le variegate sfaccettature della vita, come ad es. il ruolo di madre, la famiglia di appartenenza, i percorsi di vita alternativi, la ricerca della sincerità e dell’autenticità.
In questa puntata parliamo della Saggezza, ovvero di una forma di Conoscenza esperienziale e qualitativa, diversa dalla semplice erudizione, che è invece fondata sulla quantità di dati trasmessi o ricevuti. Una Saggezza poco presa in considerazione, rispetto all’enorme importanza che l’analisi intellettuale ha assunto nella vita odierna, rispecchiata dal dominio del sapere specialistico sopra ogni altra forma di conoscenza e di Coscienza, e che spesso è da ricercarsi proprio… dentro di noi.
“… La Verità non può essere donata o trasferita, può essere solo sperimentata. La Verità va realizzata tramite la fattiva Esperienza. È un Atto d’Amore verso te stesso.
La Verità non solo non può essere concettualizzata o posseduta, Essa non può nemmeno venire perseguita. Infatti la Verità è sempre presente e manifesta, altrimenti non sarebbe Verità ma semplice descrizione mentale”…*
… in questa puntata parliamo dunque di “Verità”, di come possa farci soffrire, impaurire, gioire o meravigliare, delle varie sfaccettature che questa parola può assumere (Verità assoluta, Verità universale, verità particolare ed esperienziale), nonché dei gradi della verità secondo gli antichi Greci, soffermandoci anche sulla tendenza oggi molto diffusa a considerare “vero” ciò che ci è “utile”.
* Tratto da “Sintesi e Frammenti di Pensiero Vivente”, Vol. I, “Metallurgia Metafisica”, Sei Altrove Edizioni, pag. 62 – per info: vedi qui
Per ascoltare la puntata clicca PLAY (o il link sottostante):
Il desiderio di interrogarsi sulla Vita viene dalla Vita stessa, da quella parte della Vita che è ancora nascosta, dal quel Principio universale che anima l’uomo e lo spinge a superarsi, ad Essere. La Vita ci sprona a interrogarci.
Ci sono molti momenti in cui siamo spronati a chiederci: «Cos’è la vita? Cos’è la Cosxienza? Chi sono io?». Forse abbiamo sentito, sin dall’infanzia, un’indistinta nostalgia di «qualcosa di più», un bisogno profondo, un anelito divino che preme, spreme, comprime, spinge, scalcia per uscire fuori, per mostrarsi, esprimersi, Essere*.
Il tentativo di rispondere a questo profondo interrogativo che nasce da dentro è alla base della ricerca di un nuovo modello esistenziale.
Il termine ignoto definisce ciò che non è conosciuto, non noto, di cui non si ha alcuna conoscenza o esperienza… tutto ciò che in noi non è conosciuto, sperimentato o identificabile è quindi ignoto.
Il pensiero associativo invece naviga incessantemente in ciò che è conosciuto, sicuro e affidabile, assicurandoci un illusorio senso di permanenza e di durata. Per conoscere noi stessi, però, ci viene richiesto di attraversare la paura del non conosciuto…
Una delle idee fondamentali di un Insegnamento volto alla conoscenza di se stessi è che nello stato ordinario tutto accade nella ripetizione meccanica dei ricordi e delle associazioni, tutto avviene nel sonno.
In tale stato non abbiamo altra possibilità che sperimentare frammenti di sogni passati, opachi riflessi che velano la realtà e la vera conoscenza.
Non possiamo dare direzione alla nostra vita con la Volontà catturata in un sogno. Nel regno dell’io ordinario siamo totalmente dipendenti dalle influenze esterne e schiavi delle reazioni automatiche del nostro funzionamento meccanico. È una schiavitù che riveste un ideale di libertà… Tuttavia, l’uomo ha la possibilità di risvegliarsi dal sonno, di risvegliarsi a qualcosa di più alto, di essere l’artefice della propria vita, e il mezzo risiede nell’attenzione che egli pone alla propria esperienza…*
Conoscere le cose non basta a poter cambiare la propria realtà. Affinché ogni verità possa sedimentarsi in noi e darci la possibilità di utilizzarla come strumento auto-conoscitivo, è necessario un tempo di maturazione che passa attraverso l’esperienza. Diversamente, la convinzione di potercela fare da soli, che l’ego spesso ci suggerisce, non ci rende più “liberi” nella vita di tutti i giorni, ma accresce il peso della maschera sociale che indossiamo (la personalità) a discapito della nostra vera Essenza.
Vi sono molte forme sottili di negatività che sono così comuni che di solito non sono riconosciute come tali, come l’impazienza, l’irritazione, il nervosismo e l’ “essere stufi”. Esse costituiscono l’infelicità di fondo che, in molte persone, è lo stato interiore predominante, sebbene spesso non venga scorto nelle attività quotidiane.
Ne parliamo in questa puntata, attraverso alcuni spunti tratti dall’esperienza di Eckhart Tolle e con l’arricchente contributo degli ascoltatori.