Sri Aurobindo
Lettere sullo Yoga – Quinto Volume
Edizioni Arka – Milano
Pag. 320
La trasformazione della mente, del vitale e del fisico.
Da una lettera:
“La coscienza terrestre non vuole cambiare, per cui rifiuta ciò che le viene dall’alto; lo ha sempre fatto. Questa resistenza può scomparire solo se coloro che hanno intrapreso questo yoga si aprono e sono disposti a trasformare la propria natura inferiore:
A intralciare, naturalmente, sono sempre l’ego vitale, con la sua ignoranza e l’orgoglio della sua ignoranza, e la coscienza fisica, con la sua inerzia che resiste a ogni invito a cambiare e la sua indolenza cui non piace fare il minimo sforzo; questa coscienza fisica trova più comodo continuare la propria strada, ripetendo sempre gli stessi vecchi movimenti e, nel migliore dei casi, aspettandosi che tutto venga fatto per essa in qualche modo, un giorno o l’altro.
La prima cosa è avere il giusto atteggiamento interiore; occorre anche avere la volontà di trasformarsi e la vigilanza per percepire e rifiutare tutto ciò che appartiene all’ego e all’ostinazione tamasica della natura inferiore. Infine, ci si deve mantenere sempre aperti alla Madre in ogni parte dell’essere affinché il processo di trasformazione non possa trovare ostacoli”.
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