Ali color bianco-oro palpitano nella vastità
l’uccello di fiamma giunse scintillando
sopra una curva del fuoco solare alla foschia dell’occidente,
sfiorando, vela messaggera,
la vasta estate di zaffiro di un
mare silente, deserto, rovente.
Ora alla vigilia del declino del mondo
il colore e lo splendore ritornano alla deriva
attraverso un’atmosfera azzurro-tremolante fino al mio petto
vampa e bagliore che colorano l’estasi bianca
della veste di schiuma delle acque dell’Eternità.
Ali di color bianco-oro del fatato uccello di fuoco,
tardi e lentamente siete giunte dalla dimensione priva di tempo.
Angelo, qui fino a me
tu porti per la terra sofferente uno spirito silente e libero
la sua passione cremisi di amore divino,
bianco-riflesso-giara di spumeggiante
vino rosato-rosso attinto dai tini di ebbrezza,
pigiato dai piedi veloci ed impetuosi del Danzatore del tempo
dalla sua uva di sole
frutto di una vite immortale?
Altare bianco e rosa eretto dal Silenzio eterno,
rendi ora la mia natura vasta,
un intimo ospite della Sua solitudine,
ma d’oro sopra di lei il corpo dell’Uno
nella di lei sfera di diamante
con il suo alone di fioritura di stella e di raggio di passione!
Prezioso e rosso è il petto, O uccello,
come sangue di un’anima che si arrampica
sui duri denti del dirupo del mondo,
ferita e nuda,
un rubino d’amore con i petali di fiamma nell’argento-oro
della coppa-altare della notte orlata dalla luna e dal nascente giorno.
O fiamma che sei del Tempo
l’ultimo dono del sacrificio,
offerta di fiori tenuta da dei limitati all’illimitato
o prodigioso uccello con ardenti ali di luce
e le non sbarrate palpebre che vedo al di là di tutto lo spazio.
Un solo sbalzo del tuo mistico sforzo
che spezza le barriere di mente e di vita,
giunge al suo luminoso termine il tuo volo;
svelando il segreto abbraccio del Silenzio e del Fuoco cremisi
fissi gli occhi in un Eterno Viso.
Poesia di Sri Aurobindo
Immagine in apertura: opera di Igor Oleynikov (fonte)