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LETTERA AD UN PADRE CHE ASPETTA IL BAMBINO

 

Dall’Epistolario di Giuliano Kremmerz:

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Carissimo Fr.

la risposta che tu domandi al quesito se la tua consorte, nello stato di gravidanza, può prepararti il cibo del digiuno di Ariete, tu sappi che niente si oppone a che essa con le sue mani prepari il tuo cibo. Pensa, carissimo fratello, che la famiglia è un dono del Signore quando l’unione tra l’uomo e la donna è benedetta dal Cielo ed è strumento e mezzo per richiamare qui esseri a noi legati per precedenti affetti e per volontà di quel Dio Supremo ed Unico che tutti noi nell’Ordine delle Cose Universe mantiene. Di qui scaturiscono gli importanti doveri dei genitori verso le loro creature: prima si rivestono i figli di carne, incarnando nell’utero di una donna gli spiriti destinati a questa vita terrena, poscia li si devono condurre nel cammino retto della vita della terra, educandoli ed ispirando loro le virtù di cui è indispensabile che il mondo goda per avviarsi alla conquista di quella pace divina che è Jerusalem promessa di profeti mistici. Quindi scendendo su di una casa la benedizione di Jehova, sotto la forma della figliuolanza, la donna incinta nella grazia di codesta benedizione non deve considerarsi come impura, ma come la nutrice di un secondo spirito umanizzato che la volontà dell’Unico Fattore, nell’ordine e nella giustizia, ti concede perché lo educhi e lo custodisci.

Questo in brevi parole la filosofia della purità nella generazione matrimoniale – ma nel tuo caso, giacché siamo a discorrere di ciò, ricordati che quando hai perduto il tuo ultimo figlio, lo Spirito Divino ti aveva detto per mia bocca di sperare; ora io credo che nel nascituro tu riavrai in migliori condizioni di carne, il figliolo perduto. Così ti prego nel giorno della sua nascita di ringraziare il Signore di avertelo ridonato migliore e gli imporrai lo stesso nome dello sparito alla vita terrena lo scorso anno.

Vivi e prega, conservandoti migliore di quando al mondo venisti: pregando ogni giorno, ogni ora, ogni momento a Dio come se tu lo avessi sempre presente, come se Egli assistesse a tutte le operazioni, dalle più umili e terrene alla più sublime e spirituale, perché Egli giudica l’uomo nelle piccole come nelle grandi cose e quando sarai riuscito a questo passo importante, tu vedrai che Egli non tarderà a farti sentire la sua voce o che Egli ti benedica o che Egli ti ammonisca o ti disapprovi.

Se tu, o mio carissimo fratello, umilmente, razionalmente, tacitamente, senza nessuna vanagloria ti presenterai a questa prima fase di perfezione, tutti i tesori dello spirito ti saranno schiusi. Non vi è Magia che non cominci da questo punto, perché Magia è Sapienza e Magistero è il sapiente spirito del Signore Dio Unico, del quale bisogna essere degno, per intendere la sua voce, per intuirlo, per contentarlo, per compiere la piccola e breve missione della presente vita.

Ora tu che in più lettere mi hai domandato continuamente di progredire, ora che hai letta la prima parte, io ti dico di eseguire puntualmente questi precetti:

1° – Prega. La preghiera mattutina non basta per chi vuol far cammino nella Luce. Il tuo animo deve prendere le mosse dalla preghiera dell’alba per vedere presente a se stesso l’Occhio del Dio Onniveggente. Da quel momento sentirsi accompagnato dalla visione di cotesto occhio luminoso mangiando, bevendo, parlando di negozii, compiendo le più umili necessità della vita, tu devi vedere e sentire costantemente fisso su di te quest’occhio divino cui nessun pensiero, nessuna azione sfugge, per quanto segretamente si operi e si pensi. Questo stato di vigilanza su se stesso porta uno stato di continua preghiera del tuo animo. Preghiera e paura di dispiacere a Lui che ti guarda e ti giudica e, quando tu ne sarai meritevole, i segni della sua volontà ti saranno manifesti e tu sentirai parlare al tuo spirito, alla tua vista, alla tua audizione fisica, ed entrerai nel regno della Verità più perfetta, e la sua manifestazione in te e intorno a te è la Grazia, cioè uno stato spirituale che per la sua purità e divinità è indescrivibile con la penna umana.
In questo propriamente vi è la grande differenza tra lo spiritismo e la Magia Teurgica, perché dove lo spiritista evoca a sé lo spirito di morti imperfettissime creature imperfettamente vissute, il Teurgo invoca la comunicazione perpetua con lo Spirito Primo Onnipossente e Onniveggente innanzi a cui tutto è passeggiero, tutto è caduco, tutto è vile. Animato da cotesti concetti prova, procura al tuo animo lo stato di perfezione della preghiera perpetua, cioè della continua tua elevazione a Dio, e sentirai praticamente che cosa sia lo Stato di santità che si richiede nella Magia.

 

2° – Obbedire. Inerente allo stato dell’animo in una continua preghiera a Dio come Persona presente, è lo stato di obbedienza. Io che sono tuo fratello non ti ho mai domandato obbedienza, eppure tu in mille circostanze mi hai detto nelle tue lettere: io ti obbedisco come Maestro. Ora pensa che io, tuo fratello e guida sono imperfettissimo rispetto allo Spirito di Dio che è in noi e vicino a noi. Ora se tu prometti obbedienza ad un uomo imperfetto come io sono, quanta obbedienza devi avere per Colui che è il Perfettissimo? Innanzi alla sua Volontà Perfetta e giustissima, tutti i tuoi precari interessi debbono tacere. Ricordati del Patriarca che levò il suo coltello per immolare a Dio il suo figliolo e la Voce di Dio gli parlò dal Roveto ardente per dirgli: risparmia questo sagrificio perché tu mi hai obbedito. Quindi nella preghiera costante di tutte le ore, tu abbia presente a te stesso che oltre alla Volontà di Lui, non hai alcun interesse che possa impedire la tua obbedienza alla Sua volontà.

 

3° – Non insuperbire. Lo stato di preghiera, la incondizionata preghiera per la tua obbedienza a Lui, non tarderà a fartelo sentire vicino: in tal caso non insuperbire. Perché colui che ti dona ama le creature umili e nello stesso modo che da può togliere ai superbi ed agli immeritevoli.

Questi tre precetti inchiodali bene in mente e pratica questo grado di perfezione e tutti i tesori dello Spirito ti saranno aperti come in un libro in cui chiaramente puoi leggere.

 

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