Un canto proveniente dall’Ispirazione di un componente del Gruppo, riecheggia nelle pagine virtuali di questa rubrica…
L’Amore terreno sfiorisce come i tulipani nelle aiuole di primavera…
nessuno più li guarda con estasi ammirata di sogni beati, e cosa resta?
Nulla della futilità che erano, splendenti colori all’aria di un sole riflesso,
meraviglie di poesia e immagini di impermanenza senza appigli.
Ma le radici del bulbo appartengono alle profondità dell’Anima della Madre del Mondo
e vanno così giù da non poter essere mai più seccate, né tolte
nemmeno da sguardi freddi e da sorrisi distanti, sagomati da altri desideri.
La superficie che per prima li ha visti nascere è fragile e cangiante
segue le stagioni e non ricorda.
Ma le radici messe, seguono il flusso antico di una Tradizione immortale
risalgono fiumi che qui non affiorano, bevono acque di fonti divine.
Ciò che è nato in superficie con purezza autentica
non è destinato a morire ma a scendere sempre più in profondità per rimanere eterno
nel buio oscuro dove scompare tutto ciò che appare
senza perdersi mai nemmeno quando teme.
Quel che da un Pensiero Divino è nato a Dio ritorna
e queste radici avanzano intrepide e sottili
portando con sé l’ignaro amore fiorito in superficie.