… Arriviamo alla conclusione che dobbiamo ricordarci di noi. Ma non possiamo farlo se non abbiamo in noi l’energia indispensabile al ricordo di sé. Non possiamo studiare, comprendere o sentire qualcosa se non abbiamo l’energia richiesta per questa comprensione, questo sentimento o questo studio. Cosa deve fare dunque un uomo quando incomincia a rendersi conto che non ha abbastanza energia per raggiungere lo scopo che si è fissato?
La risposta a questo interrogativo è che ogni uomo normale ha abbastanza energia per cominciare il lavoro su di sé. È necessario soltanto che egli impari ad economizzare. L’energia viene soprattutto spesa in emozioni inutili e sgradevoli, nell’ansiosa attesa di cose spiacevoli possibili ed impossibili, consumata dai cattivi umori, dalla fretta inutile, dalla compulsione, dal nervosismo, dall’irritabilità, dall’immaginazione, dal sognare ad occhi aperti e così via. L’energia viene sprecata da un cattivo lavoro dei centri; dalla tensione inutile dei muscoli, sproporzionata rispetto al lavoro compiuto; dal perpetuo chiacchierare, che ne assorbe una quantità enorme.
Dal momento in cui l’uomo comincia a lottare contro tutte queste abitudini, risparmia una quantità enorme di energia, e con l’aiuto di questa energia può facilmente intraprendere il Lavoro dello studio di sé e del perfezionamento di sé. Non prima.
Hermes
Tratto da LA SACRA REALTÀ – Vol. I: Oltre l’Intelletto – Apologia dell’Altrove, Sei Altrove Edizioni, 2018
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