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LA NATURA SECONDO LA FILOSOFIA ERMETICA DI G. KREMMERZ – 2ª PARTE

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Per la rubrica “La Scienza dei Magi“, proseguiamo la pubblicazione a puntate di alcuni estratti dagli scritti di Giuliano Kremmerz, usufruendo dell’importante contributo della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica, che ringraziamo. Buona lettura.

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La Natura
secondo la Filosofia Ermetica di Giuliano Kremmerz (2ª parte)
continua dalla 1ª parte (clicca qui)

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… Le virtù dei minerali, delle piante, delle carni, che cosa sono se non la diversa maniera di essere dell’unica essenza di tutte le cose? In un esteso campo di terra vegetale seminate le erbe più varie, i fiori più diversi, le piante più disparate. La rosa, il garofano, la belladonna, la cicuta, il prezzemolo, il pino, la lattuga sono piante e virtù diverse di una grande virtù centrale, che passando attraverso tutti i semi e moltiplicandosi e aumentando in diversa forma nei germogli nuovi, ha preso parvenza e caratteri diversi. Questa virtù centrale è il succo o anima della terra. Questo succo o principio umido o elemento acqueo, secondo le antiquate e nebulotiche definizioni degli antichi sapienti, è – a sua volta – lo stesso principio che liquefa il piombo e l’argento sotto forma di fuoco, è lo stesso che si nasconde nei zoospermi per la riproduzione dei corpi organizzati, è lo stesso, infine, che muove i pianeti, che da la luce alle stelle, che ci fa apparire incandescente il sole, che ci fa amare, che ci fa sentire, che ci fa odiare. L’anima dell’universo (Anima Mundi) è una, la sua manifestazione è infinita (SM,III,538).

Tutta la filosofia ermetica, magica e cabalistica, che poi si riduce alla numerica di Pitagora, è fondata sul numero 1; vale a dire sull’universo naturale delle cose. (D,103) – Tutte le scienze moderne, come quelle filosofiche antiche, prevedono una sintesi unitaria (Unità) delle forze fisiche ed iperfisiche della Natura, concezione, intuizione di tutti i più profondi filosofi di tutti i tempi. (D,207) – Fysis dal greco è Natura. Nella Natura sono comprese tutte le forze, indipendentemente dal principio intellettuale che le anima. Il suono, il calore, l’elettricità, la luce, che la fisica conosciuta studia solo molto imperfettamente perché si limita a studiarne le leggi negli effetti sperimentali, mentre riducendo all’Unità del Moto dovrebbe studiarne la legge di creazione – sono modificazioni o maniere di essere delle forze che il nostro organismo animale sprigiona….Ora se queste forze esclusivamente fisiche si riducono nell’organismo umano al movimento del sangue e al principio intelligente motore si ha il mistero della vitalità o della vita-moto, che è sincrona al movimento, che è l’astratto dell’unità delle forze meccaniche nella natura visibile. La vita animale (o, meglio, impulso vitale animale) comincia trasmessa dal padre, nell’estasi che dura un baleno in un ovolo che si feconda, e cessa quando l’ultima lacrima scorre sulla gota del morto; ma nessuno proibisce di credere che il movimento trasmesso con l’atto generativo non si continui, anche dopo la morte del corpo materialmente sensibile a tutti, in un terzo corpo fluidico che ne fa da successore. Questo moto (movimento-unità) con tutte le sue manifestazioni diversamente indicate di forze psichiche, magnetiche, ipnotiche, nervee, ecc. non sono sopra natura, ma nella natura fisica, quindi non sono iperfisiche, ma fisiche. (SM,I,165).

La materia umana ha la stessa proprietà della materia non umana; tutto è materia e tutto è spirito: lo spirito penetra tutta la materia, dal cristallo di quarzo all’alito di una creatura che pensa e ragiona…le intelligenze di cui parlano Dante e i neo-platonici, essendo da tutti presentate sotto forma di luci o di corpi o centri luminosi, il filosofo della materia dovrebbe indagare se tra le differenti manifestazioni dell’unica forza sia proprio la luce la più perfetta delle manifestazioni delle forze fisiche ed espressione reale e fisica (non simbolica) di una intelligenza delle cose. (SM,III,603-604) – Il principio-vita si manifesta sinteticamente nella sintesi di ciò che ci circonda, uomini, piante, animali, minerali e presiede a tutte le combinazioni e a tutti i fenomeni chimici e fisici.(SM,II,9).
La vita universale è in tutti i membri dell’universo: ogni foglia, ogni seme, ogni creatura, ogni cellula è particella e riproduzione dell’Ente-Universo: lo spirito di amore ci fonde nello spirito universale (SM,I, 205 n. 2).

Tutte le cose che tu vedi vivere o vegetare, come gli animali e le piante, o semplicemente con velocità o lentezza alterare la propria forma, come le pietre, i cristalli, l’acqua, devi considerarle come Esseri: cioè come vite individue in rapporto all’Universo, ed in ognuna di queste vite esistono gli stessi elementi costituenti l’uomo, che nel mondo visibile e sensibile rappresenta il tipo più alto in perfezione organizzata.

Tu non sai se un essere a te inferiore come forma ami e pensi come te, ma tutti vedi analogicamente a te nascere (forma definita), crescere, riprodursi e disfarsi, eppure essi inferiori hanno un corpo saturniano, lunare e mercuriale e un principio attivo di vita universale che è luce, e che determina il principio vitale occulto con la intelligenza relativa alle sue funzioni. Un uccello, un rettile, un quadrupede, un pesce, una pianta, un cristallo che si forma a poliedro regolare ha quel tanto di luce per quanto la sua organizzazione raggiunga il suo fine. La penetrazione intelligente della relativa intelligenza di questi inferiori ermeticamente, a tempo opportuno, la potrai provare, ma la logica stessa più comune ti confermerà, se solo vi pensi, che tu non differisci da esseri così fatti se non per la più larga applicazione dei tuoi mezzi mentali più ampi e meglio dotati. (Fasc.B).

La scienza sperimentale crede e si illude che lo spirito dell’uomo debba mantenersi estraneo all’intuizione dei fenomeni materiali (naturali), e si inganna a partito, riducendo lo sperimentalismo di gabinetto alla sola investigazione poliziesca del fenomeno fisico, senza entrare nello studio della causalità dei fenomeni e della alterazione di forma della materia in esperimento – studio che non può essere rapportato che alla sola filosofia intuitiva che rappresenta la matrice informatoria della causalità del fenomeno scientifico (SM,I,273).

La scienza umana è nella immutabilità delle leggi della Natura o delle cose fatte ad immagine della immutabilità assoluta della Natura (stati, repubbliche, leggi). (SM,I,360) – In natura esiste tra le forme un legame indissolubile come fra tutte le sostanze. Questo concetto unitario del macrocosmo unità universale, non è un saggio di difficile interpretazione dell’idea manifestativa della non separazione delle cose. La visione dell’universo è relativa, ma dovunque e comunque armonica e di immagini legate e mai indipendenti. Questa unità nella natura esiste per impossibilità di separazione. Eppure tutte le unità di forma e di sostanza, tutte le specie naturali sono unità per sé stesse, solo perché istintivamente tendono alla separazione. Un esempio: l’uomo. L’egoismo ne conserva l’unità. Un istinto rudimentale dell’egoismo deve esistere in ogni specie dei tre regni naturali della convenzionale classifica scolastica….L’odio è principio di separazione, l’egoismo nel momento della sua ribellione al mondo. Malgrado ogni ribellione, v’è un legame che non si rompe tra la volontà che non cede e il resto della natura. L’individualità è un’apparenza. (SM,II,306-307).

L’iniziazione alla verità profonda e unica della Unità di ciò che esiste deve intendersi come partecipazione all’arte della creazione cosciente, quindi il soprannaturale nel senso profano non esiste se tutte le manifestazioni sono comprese nella Natura che è la Unità….l’iniziato tipico, cioè l’uomo che vuol diventare il padrone di tutte le forme illusive, deve apprendere che la Natura in ogni sua manifestazione è una: nella manifestazione dell’ostacolo alla vita si sdoppia tra lo spirito di pervenire alla creazione del mezzo confacente alla propria esistenza e la necessità (materia) che la costringe.(C,II,2 a 7) – I mistici innanzi alla concezione scientifica dell’unità dell’esistente peccano della stessa colpa dei naturalisti puri e semplici: escludono la possibilità della concordanza tra i due principi, della necessità e della libertà che rappresentano le due polarizzazioni della stessa cosa. (C,II,56-57)…

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… Continua

[Il seguito sarà pubblicato a breve]


Fonte web: BSI (Biblioteca Spirituale Italiana)

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