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LA NATURA SECONDO LA FILOSOFIA ERMETICA DI G. KREMMERZ

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Da oggi arricchiamo la rubrica “La Scienza dei Magi” con la pubblicazione a puntate di alcuni estratti dagli scritti di Giuliano Kremmerz, divisi per argomento al fine di semplificarne la lettura. Quest’importante lavoro è stato realizzato dalla Schola Philosophica Hermetica Classica Italica, che ringraziamo, ed archiviato dal sito Biblioteca Spirituale Italiana. Buona lettura.


La Natura secondo la Filosofia Ermetica di Giuliano Kremmerz

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(Nella) storia dello spirito umano sono incise tutte le miserie dei desideri nostri e gli sforzi necessari che ci spronano a camminare, a incedere, a correre verso quel che ci pare migliore per l’umanità e che ci irretisce, ci aggroviglia, ci chiude in tante necessità nuove che ci allontanano sempre più dalla Natura che è l’Archeo di Basilio Valentino, il principio della vita nel limite del bisogno di vivere e di inneggiare al godimento delle ore vissute, nell’amore e per l’amore per l’uomo e le cose create. (D,173-174)- Eâ ha due facce: una visibile che rappresenta la sua manifestazione nel mondo dei sensi fisici, cioè la Natura dei moderni filosofi materialisti; e l’altra invisibile, che rappresenta lo spirito della Natura, cioè l’Intelligenza, che è legge di ogni manifestazione della Natura. (SM,III,272).

Bisogna ricordarsi che i pigri non otterranno mai niente, e che lo spirito attivo della Natura Universale non si dona, ma si lascia dagli attivi attirare….

Initium è tradotto nei vocabolari della lingua latina per principio, invece letto con le regole analitiche del tempio significa il seme che produce, cioè il principio dell’attività nella natura (dello spirito e della materia), ed era speciale dei Misteri di Cerere, la natura naturante dei teologi cristiani da S. Tommaso di Aquino al Bellarmino….Quando il neofito era pronto, il sacerdote maestro si avanzava, lo riceveva e lo iniziava, cioè gittava in lui il seme che doveva dare il suo frutto…

Initiamenta, initiator, initium sono voci pagane a due fronti, volgare e sacerdotale, e fu in origine della sola Cerere misteriosa… La Cerere, dea fecondante e fecondabile, coi suoi misteri poteva far capire che la potestà sacerdotale doveva gittare nell’iniziando il seme intellettivo delle cose riposte. (A,198 a 202) – Un contadino che con il punteruolo fa un buco nella terra, vi gitta un seme e dopo una stagione raccoglie il frutto fa tutte le quattro operazioni espresse nel tetragramma divino… Questa operazione tanto sciocca e comune del villano è simile a quelle che l’uomo fa per riprodurre se stesso ed è simile a qualunque operazione di creazione in tutti i regni della Natura. (SM,I,185).

Nel Museo Nazionale di Napoli vi è al n. LXXXI un affresco di Pompei rappresentante il quadro di Io che ha come Astaroth in pugno il serpente [in apertura al presente articolo, ndr Sei Altrove](*): ebbene leggete la mitologia greco-egizia e confrontate la virtù e il simbolismo di questo velenoso tra i rettili e troverete l’occasione di spiegarne il valore attraverso trenta secoli di mitologia delle occulte forze della natura, di cui, tra tanti pretenziosi accademici, non vi è uno solo che sia stato capace di impadronirsene e spiegare le origini. (A,207)

L’iniziazione alla scienza assoluta non si ottiene né si dà nello stesso modo da tutti. Vi sono: Iniziazioni per riti; iniziazioni per conferimento; iniziazioni dirette. L’Iniziazione per riti è quella da me prescelta, per fondare in Italia una scuola di magia. Il maestro che la dà deve essere in grado di sentire il suo discepolo che è entrato nella zona di purificazione, dovunque si trovi, e mettersi in determinati momenti in rapporto con esso, o assegnare ad esso un suo sostituto nella zona extraumana…. Dunque seguendo il rito da me prescelto l’iniziazione è della prima specie, non solo, ma è una iniziazione virtuale: perché per se stessa non vale che a spingere il presunto neofito a traversare la corrente astrale umana e tentare di afferrare la mano o la parola del maestro che aspetta i vincitori della lotta col serpente, fuori la corrente della terra. Di là comincia la vera iniziazione ai misteri della Natura intelligente. (A,210-211).

L’uomo può integrare i suoi poteri purificando la sua coscienza, e non per altra via si perviene alla percezione vera della Natura che è la Verità Eterna… L’ermetismo che ricerca la verità assoluta come finalità della conoscenza perfetta dice di non credere e, purificati da ogni convenzione transitoria, per ritrovare in te prima, fuori di te dopo, la visione semplice della Natura che è Verità Eterna e quindi Scienza assoluta…. La visione del nostro essere interiore e della Natura assume una fisionomia diversa innanzi allo sguardo di colui che raggiunge il termine di sottrarsi alle influenze di ogni sorta…Nelle idee semplici troverà: che l’odio, la necessità, il dolore sono spiriti della falsa concezione della vita, poiché l’innocenza, che è purità di coscienza libera, non concepisce nessuno dei tre termini; che predicare l’idealismo morboso che fa desiderare e sognare quello che non è in natura, è deviare dalla Verità; che una è la legge, una l’esistenza di tutte le cose, una è la matrice di ogni forma sensibile e che fuori di questa Unica Verità non esiste che la follia ragionante, la quale ha trovato che l’uomo imperfetto tutto debba sperare per grazia e che la vita eterna degli spiriti si svolga fuori la potestà della materia che è l’unica legge, l’unica essenza, l’unica matrice di ciò che fu, che è, che sarà in eterno, sulla terra e in tutti gli astri del firmamento. (C,II,157-158)

La Natura, la materia, lo spirito, l’invisibile ed il visibile non sono che uno. (A,264) – L’astronomia da completa l’idea della unità in Natura, che nel prototipo divino e sacerdotale si realizza nell’Unità di Dio, anima dell’universo visibile. (SM,I,273) – Formatevi un concetto anche approssimativo di tutto ciò che è nell’oceano, dalla vita dei protozoi fosforici alla contorsione delle alghe spadacee, dallo spasimo vescicolare dei molluschi protoplastici al gambero, all’orata, al delfino, al pescecane, alla balena, e avrete analogicamente tracciato un quadro dell’animalità nell’oceano astrale, animalità che comincia dalla vita della pietra e corre alla vita della pianta, e da questa approda all’intelligenza-istinto del microbo per salire tutta la scala bestiale fino all’uomo. Il Darwin fu il più chiaroveggente illustratore delle concatenazioni di rapporto nella scala zoografica, ma la stessa gerarchia è intellettuale. Dal cane, all’elefante, alla scimmia, all’uomo, il processo intellettuale e la sua gerarchia è graduale intellettualmente fino alla specie homo-sapiens; ma in questa specie umana esiste sempre il legame gerarchico che lega intellettualmente gli uomini alle razze intere. (SM,I,271-272).

Il sacerdozio egiziano, come il caldaico, prese l’analogia dei tre mondi (il visibile, l’astrale e il divino) e lo riprodusse nell’esoterismo del suo tempio, pigliando a prestito dall’astronomia, dalla geografia e dalla storia naturale tutto l’artificio della sua simbologia o tecnica religiosa. La terra (geografia) simboleggiò la realtà prodotta, gli animali la zona astrale (l’ibis), gli astri con le configurazioni stellari il mondo divino (planisferio). (SM,I,248) …

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… Continua

[Il seguito sarà pubblicato a breve]


Fonte web: BSI (Biblioteca Spirituale Italiana)

(*) Immagine in apertura: fonte

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