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IL FARO – 12 FEBBRAIO

Testo redatto dalla fedele trascrizione dell’incontro tenuto da Hermes con gli allievi del Centro Altrove

Venerdi 12 febbraio – IL FARO

“Dov’eravate e dove siete ora?”

Questa è la domanda che vi potreste porre.
Potreste chiedervi se lo strumento che viene qui sviluppato e che vi viene donato come strumento possibile, sia efficace, se abbia portato a dei risultati. E quali risultati vi ha portato? Anche questa domanda può esservi utile.
E’ utile che teniate bene a mente che in tutti voi funziona un meccanismo automatico (perché in sintesi, siete questo meccanismo) che si attua per ripetizione e abitudine, atto a conservare il ricordo delle negatività e a dimenticare gli aspetti positivi, le acquisizioni, i passi in avanti che ciascuno di voi ha fatto.
Ecco perché è utile oggettivare, mettere fuori, parlare, esprimersi. Non sorprendetevi se alle domande che vi ho appena posto non riuscite immediatamente a dare risposta.
Questo accade anche e soprattutto perché non vi individuate. Cioè la vostra condizione tende a portarvi nel solito solco meccanico.
Il fatto che non riusciate a ricordare dove eravate tre mesi fa è perché elaborando mentalmente questa cosa, la mente incontra un vuoto, un buco, un ostacolo. In sintesi, se ora vi trovate a dover dire dove eravate tre mesi fa, rispetto al Lavoro che qui svolgete, dovete ricordarvi della menzogna in cui eravate immersi, ed elaborare invece la realtà dei fatti, cioè dovete superare la menzogna stessa che credevate essere la Verità. Questo comporta uno sforzo mentale che la mente non è abituata a fare, perchè la vostra mente non è abituata a partorire le cose in modo spontaneo, ma deve elaborarle.

L’opportunismo che vivete nell’ assumervi le responsabilità, è utile. Chi lo fa mettendo in priorità l’opportunità che gli viene concessa con la responsabilità, sta sviluppando qualcosa che a lungo andare diventerà immediatezza dell’azione. Senza più pensare, senza più dover elaborare, accade l’azione pura. Questa cosa permette di trarre sempre il meglio da ogni esperienza.

Attualmente vi trovate come si trova colui che è in mezzo al mare, in balia dei flutti delle onde, delle correnti. L’uomo ha inventato in questi casi il Faro, il segnale che avvisa i naviganti dove si trova la costa. Ecco, necessitate di un faro. Mica perché così non sarete più in balia dei flutti, ma perché almeno quando accade sappiate dove rivolgervi per nuotare.

Accettare significa accogliere. Guardare dove eravate significa che lo accettate e vi accogliete.

Ma perché stiamo facendo questo discorso?

Questo discorso lo facciamo affinchè possiate guardare gli strumenti che avete utilizzato e cosa vi hanno permesso di fare. Non c’è niente oltre questo. E’ tutto qui.
Guardare che questa cosa vi è stata utile o meno. Ricordatevi che dove eravate e dove siete, attraverso l’utilizzo di questi strumenti, è il risultato di ciò che VOI avete decretato per voi stesi, non io.
Potete fare tutti i seminari e gli intensivi che volete, ma se poi non applicate gli strumenti non serve a niente. Allora è utile che guardiate cosa avete applicato, usato, e se questo qualcosa vi è stato utile, come un Faro in mezzo alla tempesta. Con le difficoltà a cui andate incontro si creano costantemente le condizioni affinchè queste difficoltà diventino possibilità e da queste possibilità voi otteniate qualcosa.
Ogni sette mesi il vostro corpo assimila le esperienze fatte sette mesi prima. Ma non dimenticate che quelle esperienze le avete dovute riconoscere, accogliere trasformare e assimilare. Accogliendo il nuovo dovete lasciare andare il vecchio e in questo interviene la vostra milza che lascia andare degli aspetti per farne entrare di nuovi. La milza ha un collegamento diretto con la Madre Terra, e ci da la possibilità che la nostra esperienza subliminata sia donata a questo pianeta. Ci allineiamo attraverso la nostra esperienza e attraverso un dono autentico, disponibile.

L’aspetto del Servizio di cui parliamo e che si sviluppa qui al Centro contempla l’utilizzo del Terzo centro, della Volontà.
E’ utile che per il divenire guardiate un po’ di più l’insieme di quello che si sviluppa. E’ utile che iniziate dunque a guardare non solo voi stessi, ma anche gli altri. Iniziate. Attualmente non siete in grado di gestire questa cosa, però potete iniziare a farlo.

Vi siete dati un tempo per conoscere voi stessi? Provate a chiedervi se vedete di fronte a voi linearmente un tempo prestabilito per svolgere un lavoro di Risveglio e di Ricordo di Sé. Vedete qualcosa? No. Questa domanda non è proprio contemplata.

Nell’indagine che svogliamo e nelle nostre lezioni stiamo passando attraverso la mente emotiva (o emozionale), ossia attraverso quel sistema di nervi e di recettori neurosensoriali che sono i fautori di ciò che sentite con i sensi, delle sensazioni dunque, e delle impressioni del corpo (da cui originano le emozioni che vivete). Se non lavorate sulla sostanza della mente emotiva (chiamata anche Secondo centro o Centro mesenterico) di fatto non può avvenire nessuna trasformazione.

Mentalmente ci si può trasformare, ma non basta. Questa trasformazione va portata nella Vita. Il Potere che potete avere sulla Vita accade nel momento in cui avete iniziato a trasformare la Vita dentro di voi.

Di fatto, il modo in cui vivete la mente emotiva attualmente, è un vostro “io”. Questo “io” vi fa di fatto da maestro, costantemente. Per cosa? Perché vi mostra cosa c’è da lavorare in voi. Ma se non superate l’identificazione con questo “io”, con questo vostro maestro, se in sintesi continuate a credervi questo “io”, non potrete mai superarlo.

Le donne in questo sono avvantaggiate. Nel senso che loro di fatto sono nate per fare servizio alla Vita. Socialmente d’altro canto sono sempre state asservite dal sistema patriarcale e maschilista. Quindi sanno bene cosa significa servizio. La differenza sta tutta e solo nel servire per forza e per egoismo, oppure nel servire per scelta e in Libertà.

Per poter accedere alla Verità Sostanziale di ciascuno di voi, dovete per forza andare dentro di voi. Questo posto e questo Centro sono nati per poter trasmettere esperienze, vita reale, ma ricordatevi che la Verità non posso trasmettervela! Di fatto è solo l’Esperienza ad essere Verità.

Le esperienze che avete sviluppato qui dentro vi hanno di certo dato modo di guardare il mondo e la realtà sotto un aspetto diverso da come lo vedevate prima.

Per procedere è utile, per voi, abbattere la paura. E’ utile che vi rendiate conto che non stiamo più affrontando questioni di superficie, o schemi comportamentali. Ci stiamo immergendo in qualcosa di più ampio e profondo, che prima vi era totalmente ignoto e un po’ alla volta lo state conoscendo. Per fare questo abbiamo bisogno di una Forza che si identifica con la Volontà del Mondo, che gli ermetici chiamavano Il Telesma. Una Volontà più grande.

Solo tenendo a mente lo strumento che usate e ciò che ottenete da questo Lavoro, potete dire alla paura: non rompere le palle, ma che paura devo avere?

La paura arriva quando in tavola non c’è più il piatto, o quando a livello emotivo sono spento perché non ho voglia di avere contatto con nessuno, non ho voglia di baciare nessuno, sono morto emotivamente. Ecco, qui dovrebbe emergere la paura!
Accade invece il contrario. In questi stati siamo meccanicamente abituati a sopravvivere scambiando quello stato per Vita. Quando emerge la Vita reale, autentica, l’Espressione, la Condivisione, emerge la paura. Perché? Perché l’essere umano ha paura del suo potere.

Questa è l’ Aspirazione dello strumento che vi viene donato e che state conoscendo, come un Faro in mezzo al mare: permettervi di superare la paura e agganciate il Potere racchiuso dentro di voi.
Hermes

Gruppo Altrove