«Ci sono due tipi di disciplina, uno idealizzato dalla falsa Personalità e l’altro custodito esclusivamente dall’Essenza. La prima conduce all’apparire e all’inevitabile sofferenza, la seconda alla crisi evolutiva come scelta di vita. Essere in grado di discernere tra questi due significa essere in grado di trarre beneficio dalla disciplina o di soffrirne.
La disciplina in virtù della falsa Personalità è un’imposizione, una richiesta fatta il cui beneficio è solo quello di alimentare un falso senso di autostima o al contrario un senso di colpa e disistima, alimentare il giudizio di come si è migliori o peggiori degli altri, di come sarebbe se avessi questo o quest’altro. Queste tendenze esteriorizzanti non aiutano alcun processo a beneficio dell’intuizione o della crescita, ma staticizzano la giustificazione dell’io nelle sue poliedriche e illusorie manifestazioni.
La vera disciplina è una conseguenza della ricerca del Significato dell’Esistenza…».
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