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FUOCO ALCHEMICO – 25 SETTEMBRE

Testo redatto dalla fedele trascrizione dell’incontro tenuto da Hermes con gli allievi del Centro Altrove

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Qual è la Forza che porta avanti questo Lavoro? Qual è la Forza che mi e ci sostiene? È l’Amore,  ragazzi. Cos’è l’Amore? L’Amore è Fuoco, è Eros.
Per fare un esempio, la nostra pressione sanguigna è proprio questo: Amore che ci scorre dentro, Fuoco interiore, che se compresso (quando comprimiamo le nostre emozioni, i nostri sentimenti) costringe il cuore a pompare di più per poterlo far circolare, e così si alza la pressione sanguigna. Il nostro amico Eraclito parlava di un Fiume di Fuoco che informa tutto, che scorre incessantemente, che vivifica tutto.
Al momento, il vostro Fuoco lo utilizzate in parte contro voi stessi. Perché non vi amate, non vi accettate per ciò che siete, e quindi lo usate per combattervi. Come potete pensare di utilizzare questo Fuoco per amare gli altri se non lo usate nemmeno per amare voi stessi ma per combattervi? Combattere voi stessi è non accettarvi per ciò che siete, non amarvi.
Dovete accettare che, per ora, non amando voi stessi non riuscite nemmeno ad amare gli altri. Potete solo accedere ad una forma di scambio.
Stamattina abbiamo fatto gli alchimisti, abbiamo fatto la sintesi di Rosmarino. Cosa scalda il Fuoco sotto l’alambicco? L’Acqua. Così facendo attiva il processo di sintesi.
Il Fuoco che riscalda l’alambicco è come il nostro Fuoco interiore che riscalda la nostra Acqua, che sono le nostre emozioni e i nostri sentimenti.
Nell’alambicco l’Acqua riscaldata va ad agire sulla sostanza, sulle foglie e i rami di rosmarino. Cosa significa? Significa che l’azione combinata di Fuoco e Acqua agisce sulla materia densa per farla diventare sottile.
Ermete Trismegisto diceva: “La tua maestria sarà quella di trasformare con l’ingegno il denso nel sottile”.

Oggi ho realizzato una cosa molto importante. La sintesi l’abbiamo fatta nell’alambicco medio, poiché ho osservato che pur avendo l’alambicco grande non avevamo il Fuoco adatto a sintetizzare la quantità di sostanza che poteva contenere.
Cosa vuol dire? Significa che pur usando l’alambicco grande, pur sintetizzando il doppio di rosmarino, la sintesi sarebbe stata uguale. Perché non c’era un Fuoco sufficientemente grande, una fiamma sufficientmente ampia, per scaldare quella quantità di Acqua e sintetizzare tutta quella materia densa.
È il Fuoco che deve aumentare.

Quello che sviluppiamo qui ad Altrove è proprio questo, dissolvere delle forme per crearne delle altre. La sostanza rimane quella (è sempre rosmarino, sei sempre tu) ma cambia la forma e le interrelazioni con cui quella sostanza si mostra (da materia densa, ad olio essenziale).
Qual è l’unica resistenza a questo procedimento? Perché fate fatica a realizzarlo completamente in voi? Perché una parte di voi ha paura di morire per ciò che era e diventare qualcos’altro.
Il Lavoro che sviluppiamo qui, come Educazione Integrale, è far discendere questa Forza dall’Alto, e subliminare tutti i Centri. Tutti la sentite provenire dal basso, siete abituati. Il vostro Fuoco proviene da lì, da lì parte sempre. Mano a mano che sale lo esprimete. Ma dovete cercare di accogliere questa Forza anche quando proviene dall’Alto e sublimina i vari Centri di Cosxienza che irradia. È una Forza discendente e per poterla accogliere e contenere dovete fare un Lavoro. Mano a mano che scende e sublimina i vari Centri di Cosxienza arriva là dove ha le sue origini.
I nostri contenitori subcoscienti contengono tantissima melma. E questa Forza solleva tutto all’interno di questi contenitori. E per muoversi all’interno di un lavoro di questo tipo occorre molto discernimento, che deve diventare un auto-discernimento, proprio di ciascuno di voi. Ma siccome questo auto-discernimento al momento non c’è, non lo avete ancora realizzato in voi, far sollevare questa Forza dal basso vorrebbe dire far emergere una serie di melma subcosciente poco utile al Lavoro.
Il nostro lavoro è meticoloso, aspettiamo e attendiamo il momento giusto per far discendere questa Forza in noi.
Questo è il Lavoro che propongo qui ad Altrove. Non lo faccio per una forma di eccessiva prudenza, ma perché ritengo che la Natura Umana vada subliminata dall’Alto verso il Basso, e queste Forze si incontrano nel Centro del Cuore. Solo così tutto ciò è creante.
Siamo arrivati ad un punto in cui Altrove non è più l’alambicco che usavamo di solito, ma è diventato un alambicco più grande, contiene più sostanza. Se noi però usiamo lo stesso Fuoco di prima, la resa sarà uguale, non otterremo più resa, anche se l’alambicco è più grande ed anche se contiene più sostanza.
Ci vuole qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso. Quel Fuoco non è più, da solo, sufficiente a scaldare l’alambicco grande.
Altrove è diventato, con le ultime esperienze e acquisizioni, un alambicco più grande di quello che era prima. A livello alchemico non si può sintetizzare la nuova maggiore quantità di sostanza nell’alambicco grande, con la stessa Forza che sintetizzava la minore quantità dell’alambicco più piccolo. È necessario un Ordine Superiore.
In pratica, noi siamo diventati più Sostanza, Sostanza dell’Essere, Sostanza della Vita (che è la forma in cui su questo piano di esprime l’Essere), ma di fatto non riusciamo a fare più Essenza.
Utilizzate il vostro Fuoco per questo nuovo alambicco, smettetela di utilizzarlo per fare resistenza, o per dare la vostra energia alle vostre identificazioni, ai vari “io” a cui cedete la vostra energia. Alimentate, insieme a me, questo Fuoco.
Nel momento in cui vi volgerete a questo, nel momento in cui le vostre esperienze saranno volte agli altri, nell’attimo in cui riuscirete a donarvi, per quello che fate, per la vostra energia (il tuo Lavoro, il tuo operato), con la vostra Aspirazione, quando vi volgerete cioè verso l’insieme, verso gli altri, in quel momento riceverete già qualcosa di nuovo.
Per fare ciò occorre una cottura, che sia dinamica ma lenta, e che dalla sostanza faccia derivare l’essenza, e poi l’elisir, trasformando.
Il vostro Fuoco lo potrete veicolare a questo solo se sarete grati alla Vita per quello che fin ora vi ha donato, per come vi ha forgiato. Solo così potrete arrendervi alla Vita, non resistere, accettare. Agganciare che tutto ciò che vi è accaduto vi ha portato qui, dove siete ora, vi fa capire che questo punto d’arrivo altro non è che una nuova partenza. Non limitatevi a vedere la (illusoria) successione temporale di quello che avete sviluppato, ma vedetelo in un unico momento, come una sintesi istantanea di quello con cui la Vita vi ha fatto fare esperienza.

Hermes

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