«La rivoluzione, nei suoi aspetti violenti, è a vari gradi sempre espressione di scarsità e deficienza.
Essa, infatti, implica che il popolo in generale sia ancora così oppresso dalla mancanza e dalla paura, così non risvegliato mentalmente e così rigidamente controllato da meccanismi di scarsità sociale, religiosa ed economica, che non possa partecipare alla metamorfosi evolutiva della società se non in modo puramente passivo e cieco.
Di conseguenza, questi modelli costrittivi per essere realmente trasmutati vanno fecondati con la forza, “violati” si potrebbe dire, da piccoli gruppi di uomini assolutamente determinati o appassionati che agiscano come perfette anomalie e distruttori dei motori obsoleti della cultura dominante di quel dato momento storico…».*
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* testo completo: https://seialtrove.altervista.org/il-potere-della-vita/
Fonte foto in apertura: juzaphoto.com