Siamo gli arcangeli dolorosi di un mondo che crolla,
siamo i figli di una nuova razza non ancora nata,
ma che vive attraverso di noi
come un vento carico di minacce e di polline nuovo.
Non sappiamo cosa vogliamo dire,
il nostro oracolo è sigillato,
i nostri sogni oscuri, i nostri segni contraddittori.
Non abbiamo la chiave,
ma siamo fermi davanti ad una nuova soglia,
a battere alla porta,
a batterla come dovette farlo nella foresta
il primo antropoide, che volle essere uomo.
E invece ci perdiamo nella rivolta,
ci perdiamo nell’orgoglio dei ricchi
o nel fascino del rifiuto.
Ci perdiamo nella seduzione del governo o dei sogni.
Ma il nostro senso non è essere vittime, né fuggire,
il nostro senso è al di là della rivolta,
Il nostro senso è bussare a questa porta,
gridare come i bambini nella notte finché la porta si apra.
Satprem
Continua…