Cento vite ho io ancora a me davanti, per
possedere Te, o spirito celeste e puro;
sta’ certo, il cuore inappagato, in ciascuna di
esse io, cacciatore, inseguirò Te, mia preda.
Tu ancora mi farai girare in tondo, Tu che
sulla strada eterna, Tu risvegliato, me vedrai
venire dei passati errori sorridente, o quasi;
e la Tua mano calda tra le mani a me Tu poserai.
Io, felice della Tua felicità, Te accosterò
nelle persone e nelle cose care; nei Tuoi moti
Te io seguirò, o almeno tenterò di farlo,
e, amando ciò che Tu ami, Te io avvicinerò.
Fino a che io non possieda Te, realmente, da
qualche parte tra le stelle, secondo il Tuo volere.
Sri Aurobindo
[titolo originale “I have a hundred lives“, scritto prima del 1914; traduzione di R. Quarello, 20/8/1982]
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