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IL MODELLO ICASTICO

Di seguito un estratto dal Terzo Atto de La Sacra Realtà, UN TUFFO DAL PROFONDO – LA FONTE INESAURIBILE.

«Noi uomini viviamo tra due mondi o stati d’Essere: il mondo esteriore, rappresentato dalla vita quotidiana ordinaria, e il “misterioso” mondo interiore, fatto di pensieri, emozioni, sensazioni, istinti e attività soggettive classificate genericamente come “psichiche” e “spirituali”.
Per l’uomo entrambi questi mondi sono, seppur speculari, modelli reali e le energie-forze che vi operano sono trasmutabili e interscambiabili da un mondo all’altro, mutando solo nella densità vibrazionale di manifestazione. I modelli formati da tali scambi, o se si vuole compartecipazioni, sono quelli per mezzo dei quali viviamo, per cui alterandoli o sostituendoli possiamo alterare e trasformare noi stessi e viceversa. In estrema sintesi, siamo interdipendenti, e una nostra individuale modificazione, per legge, crea modifiche sui piani corrispondenti.
Se fosse stato possibile scoprire o formulare il Modello Perfetto e seguirlo fedelmente, allora saremmo la razza Perfetta. Ma guardando al nostro passato e presente è evidente che per ora, nonostante la buona volontà profusa, abbiamo fallito nello scopo, e non perché siano mancati i tentativi.
Ogni religione, filosofia, codice, civiltà e credo si è cimentato nell’impresa, ma sono state messe a punto così tante iniziative e utilizzati così tanti mezzi che si è creata una grande confusione fra i vari sistemi e qualsiasi scelta selettiva individuale è diventata più che altro una questione di istinto o inclinazione verso un determinato modello, che nel tempo si è rivelato disarmonico e perfino nefasto.

[…] Tuttavia, la realizzazione dell’unità non è più appannaggio di singoli individui, di macro-concetti religiosi e nemmeno di nuovi paradigmi politici e culturali: lo abbiamo già fatto e rifatto.
Piuttosto dovremmo pensarci attraverso un Principio unitario, un Modello icastico che comprende tutto il sapere e che includa tutte le possibilità e possa essere la causa di tutte le causalità.
Se guardiamo ai più importanti modelli-sistemi esistenti, notiamo che tutti hanno finito per produrre un modello di base, il quale, essendo riuscito a influenzare per secoli un gran numero di individui, si è rivelato in qualche misura efficace, tuttavia senza mai condurre all’Armonia.
A nostro parere, fintantoché si resta sul piano delle immutabili Leggi del Principio di Polarità, ogni modello adottato dall’uomo sarà inesorabilmente destinato ad esaurirsi; ad ogni massimo un minimo, ad ogni flusso innovativo seguirà un reflusso involutivo; ad ogni vita sopraggiunge inesorabile la corrispondente morte. Ma un Modello Perfetto sarebbe solo un vaneggiare in sterili ideali. Invece, è cosa assai ragionevole che l’uomo si orienti, attraverso l’impersonalità dell’anima Divina e con ampio spirito d’adattamento, a creare modelli adeguati ed integrati alle circostanze del momento. Questo per rendere possibilità un nuovo Rinascimento non solo di un popolo o di una razza, ma dell’intera specie.

Ogni modello-idea, seppur scaturito dalla più alta e suprema vetta Principiale, decaduto nel piano della generazione-forma si costringe alla ferrea legge di natura, producendo una mimesi ‘inferiore’.
Per far sì che un Modello riveli una mimesi icastica, e cioè non corruttibile poiché ispirato a Leggi universali spirituali dell’emisfero Superiore, abbiamo bisogno che parli un linguaggio a noi intelligibile. Dobbiamo innanzitutto assegnare alla sua struttura simbolica dei significati traducibili, e l’unico modo per farlo è per mezzo di un lavoro pratico e contemplativo su di esso. Ogni modello ispirato a tale scopo deve essere connesso a idee che conducano la cosxienza esploratrice da una dimensione di esperienza a un’altra, concretizzando Opere ispirate ad un Ordine spirituale e superiore.
Detti concetti devono essere reciprocamente accettati dalle Intelligenze presenti – gli individui che adottano tale modello – sui vari piani d’esistenza e su entrambi i lati del velo che divide il mondo interiore da quello esteriore.
Un Modello icastico, per analogia, opera in relazione alla cosxienza proprio come un computer, dove le informazioni vengono inserite, immagazzinate in banche dati e poi prelevate su richiesta. La differenza tra questo modello e un computer sta nel fatto che, mentre una macchina può lavorare solo con il suo programma integrato, un paradigma di questo tipo opera attraverso la “cosxienza intelligente” degli esseri viventi compartecipi, potenzialmente incarnata in questi soggetti oppure no. Esso agisce, attraverso facoltà mentali superiori quali l’Ispirazione, la Rivelazione e l’Intuizione, come una sorta di scambio universale consapevole attraverso l’intero flusso della cosxienza – dall’alto al basso, dal dentro al fuori e viceversa – che condivide il suo schema, e ciò ha una portata e una potenzialità incalcolabili.
Un paradigma cosxiente sostenuto da un’alta Aspirazione al Divino è molto di più di un semplice modello ‘pensante’ o religioso: è prima di tutto un Modello esistenziale sul quale tentare di organizzare le nostre vite, e dal quale far sbocciare la vita Divina sulla Terra. Per intraprendere questo processo è essenziale esplorare il Modello stesso e comprenderne le innumerevoli possibilità, ma non con la superficialità con cui è stato fatto finora, bensì investigando con attenzione, passo dopo passo, partendo dal nostro mondo ordinario, muovendoci sia dentro che fuori, in basso e in alto, esplorando così le vaste profondità dell’Anima e le inesplorate vette dell’Essere.
I Modelli Principiali non hanno forma, nonché siano Entità reali, cosxienti e autorisplendenti. Così appaiono al vedente le loro immagini, totali, non separate, senza limiti, vasti fulcri di possibilità che attendono che la cosxienza dell’uomo possa condurli a “formazione”. Un Modello icastico è dunque un seme che precipita dal Futuro, un’Archè frutto di un’intuizione che si riveste di sostanza per precipitare nella forma».

Fonte: Hermes, La Sacra Realtà, Atto III: Un Tuffo dal Profondo – La Fonte Inesauribile, Sei Altrove Edizioni, 2020 (pag. 137-142)

 

 

 

 

L’ANIMA ANCESTRALE

Il divino mistero itinerante
Celebra
il senso profondo dell’esistenza
Cavalca i raggi del sole
radiosamente raggiunge
il centro del cuore
Penetra
nel respiro sonnolento
infiamma i palpiti

CONSAPEVOLEZZA E DINTORNI

L’ondeggiante esaltazione
imperversa nel sogno
Impetuosamente
sovrasta la ragione
L’effimero alimenta
illusivi desideri
Al risveglio la realtà
infittisce il flusso energico
della vita
Tutto svanisce all’apparir

SUPREMAZIA: LA GRANDE ILLUSIONE

Il respiro della notte
ci sussurra
che nulla ci appartiene
Credersi speciali al risveglio
cavalcando una illusoria conquista
della verità

FIGLIO DEL SOLE

Nel desolante buio della notte
sonnolenti respiri
attendono l’alba spumeggiante
Al sorgere del sole raggi splendenti
rallegreranno il suo cuore
La magica sfera dell’universo
dona benefico nutrimento

POICHÉ TU SEI…

Poiché Tu sei grazia perfetta, e assoluta
gioia, Te il mio spirito brama, pazzo d’amore.
A Te esso soggiace in tutto ciò che tocca,
sotto il Tuo peso esso vibra estasiato.

In ogni sguardo, il Tuo sguardo segreto io incontro,

ALLA LUCE

 

 

 

 

 

 

 

Luce, luce senza fine! L’oscurità è ormai senza 
dimora, i vortici neri della vita cedono i loro
segreti, immense, le profondità inconsapevoli, 
ormai dischiuse, giacciono tralucendo in vasta attesa.

Luce, luce senza tempo, immutabile e remota!
S’apron le porte del mistero, chiuse col sacro sigillo.

CAPITOLAZIONE

O Tu, di cui io sono lo strumento, spirito
segreto e natura che entro me dimori,
fà, fà che l’intero mio essere ora si fonda
con la Tua gloriosa, immobile, divinità.

La mia mente, fatt’è canale alla Tua mente,
la mia volontà, innalzata al Tuo volere:
fà, fà che niente di me venga dimenticato
nella nostra ineffabile, mistica unione.

CENTO VITE HO IO ANCORA…

Cento vite ho io ancora a me davanti, per
possedere Te, o spirito celeste e puro;
sta’ certo, il cuore inappagato, in ciascuna di
esse io, cacciatore, inseguirò Te, mia preda.

Tu ancora mi farai girare in tondo, Tu che
sulla strada eterna, Tu risvegliato, me vedrai

ULTIMA DANZA

Il mio spirito conosce
le ombre della notte,
gli spazi vuoti tra le foglie
e il mio corpo ricorda
la ruvidezza del legno,
il tocco gentile della pioggia sui rami.

Sono stata questo vento

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LA PAURA DA ATTRAVERSARE

“Tutto ciò che in noi non è conosciuto, sperimentato o identificabile è… ignoto.
Il pensiero ordinario, invece, fondato sulle associazioni, naviga incessantemente in ciò che è conosciuto, sicuro e affidabile.
Questa ripetizione, spesso meccanica, riafferma

SPERIMENTARE L’IGNOTO

“Una difficoltà che impedisce il cambiamento è il bisogno di sicurezza.
Rimaniamo nel conosciuto perché nonostante la costante insoddisfazione interiore e le difficoltà a cui siamo chiamati, in fondo ci sentiamo sicuri, poiché cambiare equivale a sganciarsi da questa pseudo sicurezza e sperimentare l’ignoto, per avventurarsi su una strada

SETE DI LUCE

Quando il sole tramonta
e tutto diviene silenzioso,
siedi per un momento
ed entra in comunione con la Natura:
sentirai salire dalla terra,
da sotto le radici degli alberi
un’aspirazione verso l’alto

IL TUO INSEGNANTE

“Quando ti rendi conto che qualcuno ti sta facendo soffrire, puoi scegliere la sofferenza consapevole ed essere grato a quella persona, perché in quel momento, essendo il tuo specchio, si rivela il tuo insegnante. Egli è esattamente

L’ATTEGGIAMENTO DEGLI ALTRI

“L’atteggiamento degli altri nei nostri confronti dipende sempre da noi. Se vogliamo vivere in maniera intelligente, dobbiamo comprendere innanzitutto

LA POLARITÀ CHE SIAMO

“Il peggior difetto dell’uomo contemporaneo è di vivere la propria esistenza immerso nella polarità e, nel contempo, accanirsi a negarla.
Conoscere se stessi è accettare in tutta onestà che in noi albergano sia il lupo che l’agnello. Tutti, a ben vedere, siamo teneri come il gambo di un fiore e, all’occorrenza, duri come il tronco di una quercia, delicati come piume e, all’occorrenza, taglienti come rasoi.

L’ORIGINE DELLA SEPARAZIONE

“Ignorare­ la­ nostra­ natura­ essenziale­ crea­ una­ separazione,­ un­ abisso,­ che sperimentiamo ­in­ questo­ momento­ storico­ come­ carenza ontica,­ che­ si traduce ­emozionalmente­ in ­ciò­ che­ viviamo ­come­ separazione e­ sofferenza. Per­ questo,­ e­ per­ molti­ altri­ motivi

CONOSCERE E… ESSERE

“La Verità non può essere concettualizzata o pensata, si può solo sperimentarla ed ESSERLA. Se siamo pionieri autentici, non importa se spirituali, atei, religiosi, purché interessati a porre fine all’angoscia, al dolore, ai conflitti e alle contraddizioni, a porre fine agli squilibri e alle impurità di noi stessi e del mondo, allora naturalmente la comprensione della natura del pensiero sfocerà in un dissolversi di ogni forma di autorità e giudizio costruiti

CREARE

“Creare non è un’esclusiva di pochi eletti, ma l’Anelito, il Mandato Divino dell’intera razza umana senza alcuna distinzione.
Liberare la nostra creatività significa in primo luogo prendersi cura di noi stessi e tornare a quell’intima Verità, dove ci sono ferite da guarire che velano un’Essenza unica, che deve essere riconosciuta, nutrita e fatta crescere per esprimersi in Potenza e Autenticità. È proprio questo passaggio creativo che, attraverso la nostra Essenza subliminata, ci orienta al Servizio di quei Princìpi Superiori che esistono e soggiacciono nel nostro Tempio Interiore.

LA NATURA DELL’IO

“Un processo che induce identificazioni e ripetizioni poggia sull’aspettativa di ottenere qualcosa e sul pregiudizio, i quali, elaborati dal processo mentale di superficie con cui la nostra cosxienza si identifica, ci proiettano in un futuro immaginario basandosi su esperienze passate.
Ogni azione sostenuta da questo processo si rivela, essendo meccanica e ripetitiva, sempre disarmonica, distonica e increante. Ogni bisogno, ogni mancanza

OSSERVAZIONE COSXIENTE

“Un concreto Risveglio della Cosxienza si sviluppa, tramite un’azione Cosxiente, attraverso l’Osservazione e il riconoscimento dei comportamenti automatici e un affidarsi costante alla nostra Interiore Essenza.
Ciò significa una continua e costante disponibilità verso il nuovo, il cambiamento, l’inaspettato, lo sconosciuto, il cambiar modo di pensare, l’abbandono di preconcetti e di pregiudizi.
Significa anche distacco dalle cose, accettazione dell’impermanenza e della provvisorietà delle situazioni mentali, emotive, fisiche e della stessa vita. Tutto il mondo delle forme

IL MAESTRO

“Ogni esperienza in grado di donarci nuove informazioni sulla nostra Realtà si rivela il Maestro che abbiamo scelto per crescere ed Evolvere. La malattia, il dolore, il lutto, l’abbandono, ogni forma di sofferenza, ogni identificazione e conflitto, ogni distorsione e paura sono Maestri che ci mostrano la distanza tra noi e noi stessi.
Lo stesso vale per ogni opposto. Questi, sono lo spazio e il tempo

UN’IMMAGINE MENTALE

“L’io è un’immagine mentale, non una realtà in sé, per ‘questo’ è mutevole e incostante. La Cosxienza di questo io, identificata nel riflesso di sé, lo difende, lo protegge, lo adula e lo nutre.

NOI E LA REALTÀ…

“Non possiamo affidarci unicamente ai nostri occhi, ai nostri sensi di superficie, per capire il mondo. Estrapolando il concetto, lo stesso vale per gli altri sensi, compreso il pensiero, l’espressione, i sentimenti e l’integrazione delle emozioni nella nostra percezione. Ciò che chiamiamo realtà è dunque una costruzione mentale. Noi crediamo di recepire ciò che esiste,

A PROPOSITO DELLA MORTE…

Per farsi coraggio, basterebbe pensare che quando l’ora è sonata — cioè che quando il carbone è finito nella perfezionata carcassa che è gran parte di noi stessi — il morire è cosa così semplice che tutte le creature della terra lo fanno senza protestare. Muoiono piante, animali, minerali — muoiono milioni di uomini ogni ora, perché dovremmo aver paura di una cosa che è così facile e che ci annunzia semplicemente il compimen­to di una legge, l’unica legge eguale per tutti?

LA LOTTA PER ESSERE

Dove sono quando non sono Presente? Devo riconoscere la mia completa sottomissione alle suggestioni, la schiavitù della mia volontà alle credenze, alle paure. Devo essere sincero, e vedere che quando non sono Presente mi piace obbedire,

LA PERFEZIONE

“Può­ sembrare­ un­ paradosso,­ ma­ accettare­ con­ umiltà­ il­ nostro­ stato imperfetto­ e osservarlo, ­esplorarlo­ in­ modo­ creativo,­ costruttivo­ e­ specifico­ permette­ di­ comprendere­ e­ realizzare­ dei­ nuovi­ collegamenti­ con­ la Perfezione ­che ­da­ sempre­ alberga ­in­ tutti­ noi.­ In­ questo ­modo­

L’AMORE TERRENO

Un canto proveniente dall’Ispirazione di un componente del Gruppo, riecheggia nelle pagine virtuali di questa rubrica…

L’Amore terreno sfiorisce come i tulipani nelle aiuole di primavera…
nessuno più li guarda con estasi ammirata di sogni beati, e cosa resta?
Nulla della futilità che erano, splendenti colori all’aria di un sole riflesso,
meraviglie di poesia e immagini di impermanenza senza appigli.
Ma le radici del bulbo appartengono alle profondità dell’Anima della Madre del Mondo
e vanno così giù da non poter essere mai più seccate, né tolte

L’ASPIRAZIONE E LA GRAZIA

Due soli poteri possono, mediante la loro congiunzione, compiere la grande e difficile opera scopo del nostro sforzo: un’aspirazione costante, ineluttabile che chiama dal basso ed una grazia suprema che risponde dall’alto. Ma la grazia suprema non potrà agire che nella luce e nella verità; non potrà farlo nelle condizioni imposte dalla menzogna e dall’ignoranza. Se dovesse sottomettersi a queste esigenze, incorrerebbe nel fallimento dei suoi stessi piani.
Ecco le condizioni di luce e di verità, le sole accettabili dalla più alta forza supermentale discendente dall’alto ed aprentesi il passaggio dal basso, per dirigere vittoriosamente la natura fisica ed annichilire le sue difficoltà. Occorre un dono di sé totale e sincero, un’apertura di sé rivolta esclusivamente verso il potere divino, un’ammissione costante ed integrale della verità che disfide, un costante ed integrale rifiuto della menzogna, dei poteri e delle apparenze della mente, del vitale e del fisico che governano ancora la natura terrestre.
Il dono di sé deve essere totale ed estendersi a tutte le parti dell’essere. Non basta che l’essere psichico risponda, che la mente superiore accetti, che il vitale inferiore si sottometta e che la coscienza fisica interiore senta l’influsso. Nulla deve esservi, in alcuna parte dell’essere, neppure nella più esteriore, che si riservi o si nasconda dietro i dubbi, la confusione, i sotterfugi, nulla che si ribelli o si rifiuti.

LA DONNA

La donna, che nell’umanità non è che la volpe della favola di Esopo, per ignorante che sia, per incolta che possa essere, intuisce che lasciando sperare e desiderare può portare Ercole armato di clava a fare il giro di una piazza vestito da pulcinella… Tesso l’elogio della sua astuzia, della sua finezza, della sua sensibilità. Sora femmina (stile francescano) è Sora Volpe, come tipo: non perché tutte le volpi siano astute e che tra le donne non vi siano delle bestie, ma l’intuito del maggior numero delle donne è un omaggio al loro Creatore e un atto ammirativo al serpente che sfidò il loro senso di penetrazione. Equiparare la donna all’uomo nella vita sociale, far credere che l’uno equivalga l’altra è una illusione di conquista per la donna.

L’INTEGRITÀ DELL’ESSERE UMANO

“L’integrità dell’essere umano è oggi associata ad una serie di modelli, strutturati su protocolli sociali che regolano il vivere civile e le “buone regole morali”, le stesse regole che, rinchiusi nei nostri punti di vista, ci conformano ad una libertà idealizzata, che spesso si rivela una camicia di forza che limita la nostra vera autenticità.

IL DEMONE COERCITIVO E DUALE

“L’uomo mentalizzato, identificato nella pratica quotidiana della sopravvivenza, è patologicamente asservito al demone coercitivo e duale della paura dell’ignoto”.

Hermes

CRESCERE

“Ogni volta che per comoda ignavia decidiamo di ritirarci e di non affrontare le difficoltà che noi stessi contribuiamo, per ignoranza, a creare, perdiamo una possibilità di crescere”.

Hermes

SPERIMENTARE

“Il Lavoro è una conoscenza per identità, puoi conoscere quando diventi ciò che è conosciuto, e non puoi capirlo o saperlo, puoi solo sperimentarlo”.

Hermes

L’INIZIO DEL SENTIERO

“L’inizio del sentiero è sempre legato alla “morte” del desiderio di ottenere e di essere altro da ciò che si è”.

Hermes

IL PENSIERO ORDINARIO

“Lo spazio creato dal pensiero ordinario è angusto e ristretto”.

Hermes

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LA VERA CONOSCENZA DI SÉ

“Comprendere le cause che inducono l’animo umano all’errore, alla menzogna e alla falsità è per il profano l’unica strada maestra che conduce verso la vera conoscenza di sé”.

AL DI LÀ DELLE FORME

“Oltre le apparenze, al di là delle forme, dietro il fenomeno ogni sostrato rivela la commensura del Bello consonante al Vero”.

Hermes

LA RICERCA SPIRITUALE

“La ricerca spirituale non è un modo di “avere” e di “ottenere” qualcosa, ma un modo di essere nel Semplice e nel Silenzio… la difficoltà sta nel praticare in sincerità”.