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… Ammirando la Natura ti persuaderai che una legge sovrasta tutte le forme matematiche, e lasciando ai falsi filosofi lo studio della geometria rettilineare, dalle masse planetarie agli oggetti più meschini che stanno in terra, tutte le linee terminali vedrai curve, come arrotondate, perché la morbidezza della curva è simbolo del continuo infinito, mentre le rette o gli angoli rappresentano il finito, come la freccia di Marte che è di linee rigide e significa la cessazione o la separazione che è lo stesso. (SM,II,204-205) – Si discorre tanto di analogia dagli studiosi di scienze occulte e di medicina occulta che in teoria pare che tutti abbiano capito ed a portata di mano la chiave del simbolismo o forma simbolica della manifestazione eterna della Natura….Ma all’atto pratico nella forma simbolica della visione naturale nessuno ci si raccapezza, perché la Natura nelle sue manifestazioni è semplice e il cervello dei filosofanti cerca di sottilizzare a parole ogni manifestazione naturale per cercarvi quello che non vi è.
Per leggere il libro della Natura visibile bisogna intuirne la mentalità elementare, la semplicità cioè delle forme. La dottrina augurale e l’astrologia sacerdotale ebbero origine appunto dall’interpretazione delle visioni secondo Natura. La filosofia e teosofia dell’Unità Macrocosmica è venuta dopo: se una cosa è per succedere occorre che tutta la creazione visibile lo sappia e lo preconosca e lo preannunzi. Se deve scoppiare una guerra, se questa guerra sarà orrenda e fatale a tal popolo, tutto è nella visione della Natura: il consiglio che si domandava agli dei era la lettura delle cose avvenire prossime o lontane nello spettacolo gratuito che la Natura ci da. Di qui tutte le superstizioni ancora vigenti nei popoli hanno origine. Ma la Natura in noi, cioè nella nostra anima, ci da la prescienza delle cose prossime ad avvenire in noi stessi. (C,II,141 n. 5).
Comprendere l’anima, l’essenza pensante della Madre Terra, su cui la passione della umanità si prolunga e si contorce dalla culla alla morte, è intendere l’anima delle cose brute e i frammenti delle pietose e immote pietre che nacquero dal caos nella prima ora in cui non doveva esservi stata né nozione di tempo, né intenzione di forma. (D,101).
Le forme simboliche sono bellissime, ma difficili ad essere penetrate e la Natura, l’immensa Madre, si esprime con simboli: Ermete li penetra e te ne da la legge e il senso vero. (C,II,141) – I cristiani, Santi Padri di felice memoria, raccontarono che quando il trionfo del Cristo fu accertato, i naviganti sentirono una voce immensa gridare: il dio Pane è morto! Che scempiaggine! L’intelligenza della Natura non può morire: il giorno che si spegnesse, l’ordine musicale, armonico dell’Universo intero cesserebbe e si ripiomberebbe nel Caos, come quando tutto era disordine di elementi, o nella morte dell’Universo in cui cesserebbe la vita, il moto, la vibrazione dell’Etere. Le conoscenze divinatorie, dalla Astrologia ai Tarocchi, hanno fondamento sulla comprensione delle cose come la natura ce le presenta. L’intelligenza umana ha conquistato, leggendo nel Libro della Grande Natura gli arcani dell’antico sacerdozio, come questo dovette impossessarsene studiando lo stesso libro. L’astrologia antica, le superstizioni sull’apparizione delle comete, le figure dei Tarocchi, ritraendo i simboli naturali, sono esercizi e sforzi dell’intelletto umano per interpretare la figurazione della natura vivente, ottimo specchio dell’intelligenza delle cose, per visione di forma, per rapporti di idee. Così il simbolo, quando non è uno sproposito, non è artificio, è natura stessa nel linguaggio dei rapporti analogici. Setteali, un ben noto ermetista del cominciamento del secolo XIX, si trovava il 5 Maggio 1821 a Capri in riva al mare, insieme a pochi suoi discepoli. Uno di essi indicò al maestro un gruppo di nubi che si apriva a cerchio in cui, in una chiazza azzurra, delle nuvolette bianche disegnavano un’aquila. Il Setteali disse : un’aquila è volata ai cieli, Napoleone è morto. La natura aveva fatto da telegrafo senza fili e l’intelligenza umana ne aveva spiegato il messaggio…L’avvenimento lontano che ci riguarda, la natura ce lo indica con un segno. La nostra intelligenza lo legge, cioè lo interpreta, lo indovina, lo sa. Il miracolo di una cosa sola è fatto: lo dice Ermete. (D, 135-136) – La divinazione che dovrebbe, nella sua essenza profetica, essere comune a tutti (perché la manifestazione pantea della Natura è incessante e ininterrotta) non è propria che alla costituzione dei più aristocratici organismi mentali che ne possano leggere i rapporti e i simboli facili (D,217) – La filosofia panteistica indiana, divulgata in Europa dagli Arabi, maturò i tempi di Giordano Bruno. Il quale monaco, arrostito dai santi inquisitori, che serve in Italia di vessillo a tutte le ribellioni filosofiche e politiche, considerava appunto che l’Essere è l’unità, che in lui si confondono materia e spirito, finito ed infinito; ed in questa unità immensa, dice Zanoni, raffigura la Natura come uno specchio, dove tutte le cose sono emanazioni della divinità… Concezione che ripercuote l’antica concezione del Gran Tutto dei Magi antichi. (A,132 n.). Scienza integrale della natura obiettiva, magia naturale e scienza integrale umana, che è la magia divina perché risveglia ed esercita e sviluppa in noi gli attributi che l’ignoranza ha finora attribuito agli dii. (SM,II,221).
Per mia intuizione, mi è sempre parso di leggere nelle personificazioni simboliche delle religioni antichissime la sapienza enciclopedica dei popoli che le avevano adottate. Fisica, chimica, filosofia, segreti naturali, evocazioni di forze della Natura o provocazione di misteriose energie terrestri o cosmiche, tutto mi pare di leggere attraverso storielle e iconografie religiose di popoli scomparsi da più millenni, di cui non abbiamo oggi il sospetto che siano esistiti. (D,210).
Il pensiero è di tre categorie: vi è quello dell’uomo, così com’è, frutto del suo complesso essenziale storico, dell’educazione del suo spirito, del suo organismo, delle sue sensazioni precedenti riposte nel suo incosciente e d’idee rievocate. Poi, in una seconda maniera, il pensiero per scambio di idee, suggestione per ciò che si è sentito dire, risultato del nostro contatto con la folla. In ultimo vi è il pensiero elementare, che potremmo chiamare divino, cioè dell’essenza-natura: il Nume che parla o lancia idee e forme di idee, parole articolate o idee complesse. (D,145-146) – L’utero della Natura, secondo due successive iniziazioni sacerdotali, si chiamò MHR (mar o myr) e poi OHR (tar o tyr) e da questi due nomi nella gnosi e nelle religioni posteriori si formarono diversi nomi che rappresentavano in origine la parola sacra dell’utero della Natura: Maria (sine labe concepta), Mara (il demone della terra), Myriam (la Maria astartica egizia-caldea) (As-tar-te, Is-tar-te) e Tyriel lo spirito santo alla rovescia dei tempii occulti di Babilonia (L,16° puntata).
La concezione ermetica è materialistica, l’organismo uomo e tutto il suo contenuto è materia o stato della materia, come la luce, come l’elettricità in atto, come il magnetismo terrestre nelle sue funzioni. Historia naturae. Ma quando lo studio, la disamina, l’analisi della materia è compiuta, entra in azione l’idealità umana, quel tanto di poesia che ci permette di dimenticare le nostre miserie ed assurgere ad una regione, ad un’atmosfera più pura, più leggera, più alta e sublime. Il sentimento della solidarietà umana si presenta a noi quando pensiamo ai nostri simili, partecipanti al beneficio trovato, investigato e raccolto da noi… Questa è la Maria ideale, la Myriam scritta all’ebraica e cabalisticamente; che è la maternità di una tanta enorme accolta di fratelli che hanno succhiato lo stesso latte e sono dispersi nell’universo alla continua ricerca del Grande Arcano della Natura. (D,64).
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Fonte web: BSI (Biblioteca Spirituale Italiana)
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Per la rubrica “La Scienza dei Magi“, proseguiamo la pubblicazione a puntate di alcuni estratti dagli scritti di Giuliano Kremmerz, usufruendo dell’importante contributo della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica, che ringraziamo. Buona lettura.
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… Le virtù dei minerali, delle piante, delle carni, che cosa sono se non la diversa maniera di essere dell’unica essenza di tutte le cose? In un esteso campo di terra vegetale seminate le erbe più varie, i fiori più diversi, le piante più disparate. La rosa, il garofano, la belladonna, la cicuta, il prezzemolo, il pino, la lattuga sono piante e virtù diverse di una grande virtù centrale, che passando attraverso tutti i semi e moltiplicandosi e aumentando in diversa forma nei germogli nuovi, ha preso parvenza e caratteri diversi. Questa virtù centrale è il succo o anima della terra. Questo succo o principio umido o elemento acqueo, secondo le antiquate e nebulotiche definizioni degli antichi sapienti, è – a sua volta – lo stesso principio che liquefa il piombo e l’argento sotto forma di fuoco, è lo stesso che si nasconde nei zoospermi per la riproduzione dei corpi organizzati, è lo stesso, infine, che muove i pianeti, che da la luce alle stelle, che ci fa apparire incandescente il sole, che ci fa amare, che ci fa sentire, che ci fa odiare. L’anima dell’universo (Anima Mundi) è una, la sua manifestazione è infinita (SM,III,538).
Tutta la filosofia ermetica, magica e cabalistica, che poi si riduce alla numerica di Pitagora, è fondata sul numero 1; vale a dire sull’universo naturale delle cose. (D,103) – Tutte le scienze moderne, come quelle filosofiche antiche, prevedono una sintesi unitaria (Unità) delle forze fisiche ed iperfisiche della Natura, concezione, intuizione di tutti i più profondi filosofi di tutti i tempi. (D,207) – Fysis dal greco è Natura. Nella Natura sono comprese tutte le forze, indipendentemente dal principio intellettuale che le anima. Il suono, il calore, l’elettricità, la luce, che la fisica conosciuta studia solo molto imperfettamente perché si limita a studiarne le leggi negli effetti sperimentali, mentre riducendo all’Unità del Moto dovrebbe studiarne la legge di creazione – sono modificazioni o maniere di essere delle forze che il nostro organismo animale sprigiona….Ora se queste forze esclusivamente fisiche si riducono nell’organismo umano al movimento del sangue e al principio intelligente motore si ha il mistero della vitalità o della vita-moto, che è sincrona al movimento, che è l’astratto dell’unità delle forze meccaniche nella natura visibile. La vita animale (o, meglio, impulso vitale animale) comincia trasmessa dal padre, nell’estasi che dura un baleno in un ovolo che si feconda, e cessa quando l’ultima lacrima scorre sulla gota del morto; ma nessuno proibisce di credere che il movimento trasmesso con l’atto generativo non si continui, anche dopo la morte del corpo materialmente sensibile a tutti, in un terzo corpo fluidico che ne fa da successore. Questo moto (movimento-unità) con tutte le sue manifestazioni diversamente indicate di forze psichiche, magnetiche, ipnotiche, nervee, ecc. non sono sopra natura, ma nella natura fisica, quindi non sono iperfisiche, ma fisiche. (SM,I,165).
La materia umana ha la stessa proprietà della materia non umana; tutto è materia e tutto è spirito: lo spirito penetra tutta la materia, dal cristallo di quarzo all’alito di una creatura che pensa e ragiona…le intelligenze di cui parlano Dante e i neo-platonici, essendo da tutti presentate sotto forma di luci o di corpi o centri luminosi, il filosofo della materia dovrebbe indagare se tra le differenti manifestazioni dell’unica forza sia proprio la luce la più perfetta delle manifestazioni delle forze fisiche ed espressione reale e fisica (non simbolica) di una intelligenza delle cose. (SM,III,603-604) – Il principio-vita si manifesta sinteticamente nella sintesi di ciò che ci circonda, uomini, piante, animali, minerali e presiede a tutte le combinazioni e a tutti i fenomeni chimici e fisici.(SM,II,9).
La vita universale è in tutti i membri dell’universo: ogni foglia, ogni seme, ogni creatura, ogni cellula è particella e riproduzione dell’Ente-Universo: lo spirito di amore ci fonde nello spirito universale (SM,I, 205 n. 2).
Tutte le cose che tu vedi vivere o vegetare, come gli animali e le piante, o semplicemente con velocità o lentezza alterare la propria forma, come le pietre, i cristalli, l’acqua, devi considerarle come Esseri: cioè come vite individue in rapporto all’Universo, ed in ognuna di queste vite esistono gli stessi elementi costituenti l’uomo, che nel mondo visibile e sensibile rappresenta il tipo più alto in perfezione organizzata.
Tu non sai se un essere a te inferiore come forma ami e pensi come te, ma tutti vedi analogicamente a te nascere (forma definita), crescere, riprodursi e disfarsi, eppure essi inferiori hanno un corpo saturniano, lunare e mercuriale e un principio attivo di vita universale che è luce, e che determina il principio vitale occulto con la intelligenza relativa alle sue funzioni. Un uccello, un rettile, un quadrupede, un pesce, una pianta, un cristallo che si forma a poliedro regolare ha quel tanto di luce per quanto la sua organizzazione raggiunga il suo fine. La penetrazione intelligente della relativa intelligenza di questi inferiori ermeticamente, a tempo opportuno, la potrai provare, ma la logica stessa più comune ti confermerà, se solo vi pensi, che tu non differisci da esseri così fatti se non per la più larga applicazione dei tuoi mezzi mentali più ampi e meglio dotati. (Fasc.B).
La scienza sperimentale crede e si illude che lo spirito dell’uomo debba mantenersi estraneo all’intuizione dei fenomeni materiali (naturali), e si inganna a partito, riducendo lo sperimentalismo di gabinetto alla sola investigazione poliziesca del fenomeno fisico, senza entrare nello studio della causalità dei fenomeni e della alterazione di forma della materia in esperimento – studio che non può essere rapportato che alla sola filosofia intuitiva che rappresenta la matrice informatoria della causalità del fenomeno scientifico (SM,I,273).
La scienza umana è nella immutabilità delle leggi della Natura o delle cose fatte ad immagine della immutabilità assoluta della Natura (stati, repubbliche, leggi). (SM,I,360) – In natura esiste tra le forme un legame indissolubile come fra tutte le sostanze. Questo concetto unitario del macrocosmo unità universale, non è un saggio di difficile interpretazione dell’idea manifestativa della non separazione delle cose. La visione dell’universo è relativa, ma dovunque e comunque armonica e di immagini legate e mai indipendenti. Questa unità nella natura esiste per impossibilità di separazione. Eppure tutte le unità di forma e di sostanza, tutte le specie naturali sono unità per sé stesse, solo perché istintivamente tendono alla separazione. Un esempio: l’uomo. L’egoismo ne conserva l’unità. Un istinto rudimentale dell’egoismo deve esistere in ogni specie dei tre regni naturali della convenzionale classifica scolastica….L’odio è principio di separazione, l’egoismo nel momento della sua ribellione al mondo. Malgrado ogni ribellione, v’è un legame che non si rompe tra la volontà che non cede e il resto della natura. L’individualità è un’apparenza. (SM,II,306-307).
L’iniziazione alla verità profonda e unica della Unità di ciò che esiste deve intendersi come partecipazione all’arte della creazione cosciente, quindi il soprannaturale nel senso profano non esiste se tutte le manifestazioni sono comprese nella Natura che è la Unità….l’iniziato tipico, cioè l’uomo che vuol diventare il padrone di tutte le forme illusive, deve apprendere che la Natura in ogni sua manifestazione è una: nella manifestazione dell’ostacolo alla vita si sdoppia tra lo spirito di pervenire alla creazione del mezzo confacente alla propria esistenza e la necessità (materia) che la costringe.(C,II,2 a 7) – I mistici innanzi alla concezione scientifica dell’unità dell’esistente peccano della stessa colpa dei naturalisti puri e semplici: escludono la possibilità della concordanza tra i due principi, della necessità e della libertà che rappresentano le due polarizzazioni della stessa cosa. (C,II,56-57)…
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[Il seguito sarà pubblicato a breve]
Fonte web: BSI (Biblioteca Spirituale Italiana)
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Da oggi arricchiamo la rubrica “La Scienza dei Magi” con la pubblicazione a puntate di alcuni estratti dagli scritti di Giuliano Kremmerz, divisi per argomento al fine di semplificarne la lettura. Quest’importante lavoro è stato realizzato dalla Schola Philosophica Hermetica Classica Italica, che ringraziamo, ed archiviato dal sito Biblioteca Spirituale Italiana. Buona lettura.
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(Nella) storia dello spirito umano sono incise tutte le miserie dei desideri nostri e gli sforzi necessari che ci spronano a camminare, a incedere, a correre verso quel che ci pare migliore per l’umanità e che ci irretisce, ci aggroviglia, ci chiude in tante necessità nuove che ci allontanano sempre più dalla Natura che è l’Archeo di Basilio Valentino, il principio della vita nel limite del bisogno di vivere e di inneggiare al godimento delle ore vissute, nell’amore e per l’amore per l’uomo e le cose create. (D,173-174)- Eâ ha due facce: una visibile che rappresenta la sua manifestazione nel mondo dei sensi fisici, cioè la Natura dei moderni filosofi materialisti; e l’altra invisibile, che rappresenta lo spirito della Natura, cioè l’Intelligenza, che è legge di ogni manifestazione della Natura. (SM,III,272).
Bisogna ricordarsi che i pigri non otterranno mai niente, e che lo spirito attivo della Natura Universale non si dona, ma si lascia dagli attivi attirare….
di Giuliano Kremmerz
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… Continua dalla prima parte (leggi qui)
Studiare l’ermetismo coi precetti dianzi accennati e applicare le leggi assolute che si intuiscono, alla salute del corpo umano. Ma lo studio di questo genere di medicina non si deve, né si può fare con gli ordinari mezzi e coi metodi comuni, né è facile diventare un MEDICO ERMETICO.
Tutti gli uomini ordinari e colti che hanno frequentato le scuole e le università, possono esercitare l’arte medica secondo le leggi dei paesi in cui vivono, ma per diventare MEDICO ERMETICO bisogna essere coronato da una Università molto superiore a quelle ordinarie, ed essere un ERMETISTA – cioè un sapiente equilibrato – prima di accingersi a guarire un infermo.
di Giuliano Kremmerz
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Nel «Mondo Secreto» ho ampiamente accennato alla iniziazione filosofica di un giovane che voglia addentrarsi negli arcani dell’invisibile e del sovrasensibile, però il pubblico che è educato modernamente a desiderare e ad ottenere con rapidità, è stanco di sentire sempre discorrere di filosofia dei miracoli e di non vederne mai, e vorrebbe dalla filosofia naturale ermetica una spiegazione chiara, tanto da non incespicare nei soliti scogli dell’utopia.
Per la quale ragione io, negli articoli che scriverò per questa modestissima pubblicazione, scenderò terra terra e darò chiare, esplicite, schiette, alcune idee fondamentali della Filosofia ermetica applicata alla medicina, in modo da indirizzare i ricercatori della scienza per la via buona, e non per la falsa additata come buona dai romanzieri e dai poeti dell’occultismo.
L’astrale è una zona oscura che è in noi, nella quale sono immagazzinate le cose pensate, udite, e tutto ciò che proviene dall’esperienza dei nostri sensi. La nostra zona astrale ha origine da quel fondo astrale che chiamiamo: “forza o corrente astrale”.
Circa le ipotesi sulla costituzione di questa forza, è stato detto che essa emana da una parte costituente il nostro apparato nervoso; sono arrivati perfino ad affermare che la forza astrale è una maniera particolare di manifestazione delle forze nervose; si son fatti esperimenti sopra diverse parti del sistema nervoso del nostro organismo, per vedere se l’astrale appartenesse alla tale o alla tal’altra zona nervosa; si è sostenuto che la forza astrale non fosse che magnetismo animale, ma tale idea è stata abbandonata quando si è riusciti a dimostrare che il magnetismo animale ha origine da un centro di azione molecolare, non da forza nervosa.
In italiano e negli scritti italiani di magia e affini storicamente non esistono che spiriti elementari. Gli occultisti francesi con a capo “Papus” adoperano il termine “elementare” per indicare il residuo fluidico dell’uomo dopo la morte, ed “elementali” per indicare gli esseri intermediarii tra il mondo fisico e l’intellettuale e cioè gli spiriti degli elementi: teoria che io non posso seguire, perché non faccio della filosofia astratta.
Considerate che dal punto di vista filosofico, precedentemente al XIX secolo e prima della Rinascenza, il mondo si riteneva composto di 4 elementi: aria – terra – acqua — fuoco. Il vero significato degli “elementari” è quindi: “spiriti degli elementi” e avremmo dunque 4 categorie di “elementari”.
Però, se modernamente, è nato lo “spiritismo” la parola “spirito” non è più quella italiana di un tempo. – Nella nostra tradizione italiana, “spirito” dev’essere considerato come la cosa che circonda ed anima una determinata virtù.
[Prima Conferenza: leggi qui]
[Seconda Conferenza: leggi qui]
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Conversazione tenuta da Giuliano Kremmerz all’Accademia Pitagora di Bari il 18 Febbraio 1921
Nel riorganizzare il Circolo, si è resa necessaria la formazione di vari gruppi, a seconda delle tendenze e delle prerogative personali. Ma l’assegnazione ai vari gruppi non deve generare tra i fratelli alcun risentimento personale, perché, come facilmente si comprende, anche persona di alto ingegno e adatta per un genere di lavoro, può non avere le qualità necessarie per altri di genere diverso.
Farò comprendere con un esempio il metodo seguito nella formazione dei gruppi suddetti. Nel rifiorire degli studi religiosi, verificatosi dopo la guerra, abbiamo assistito, per così dire, a molte conversioni.
Fra queste, interessante per l’autorità della persona, quella dello scrittore inglese Conan Doyle, il quale ha recentemente pubblicato un libro per la volgarizzazione di una missione che egli chiama “Nuova religione” che ha riscosso l’applauso di molti, specie nei paesi di lingua inglese, dove l’autore è conosciutissimo, ed anche in Francia ed in Germania. Questa nuova religione è una trasformazione del Cristianesimo, in quanto egli allaccia il Cristianesimo con lo spiritismo e le investigazioni di laboratorio, facendo di tutto una bella e poetica esposizione. Da poeta quale egli è, una bella ispirazione individuale egli trae dalle sue nuove teorie, quando parla di Gesù Cristo e dei suoi 12 Apostoli. Ammettendo il Cristo storico, venuto dalle associazioni terapeutiche esseniche, egli delinea il seguente quadro: Quest’uomo straordinario, la cui influenza doveva essere immensa in un’epoca successiva, era seguito da una grande turba di credenti. Dovendo fra questi scegliere i suoi apostoli, egli non guardò al merito individuale, ma – dice l’autore -guardò i suoi seguaci e ne scelse dodici. Questi dovevano essere i suoi medii, come dice l’autore, medii cioè dello Spirito Santo che involgeva e inspirava il Cristo e ad essi era affidata la missione di parlare dopo di lui. – Il Cristo, dunque, scelse gente povera, ignorante, ed ebbe la felicità di scegliere guardando.
Analogamente immaginate che io, guardando ciascuno di voi, scorga qualche cosa che mi induca a determinare l’assegnazione ad uno, piuttosto che ad un altro gruppo di studi e di pratiche speciali. Questa scelta non è dunque arbitraria, esula da qualsiasi idea personale ed è dettata dalla conoscenza delle occulte qualità di ciascuno, che si rendono palesi a chi è più innanzi di voi e guarda a voi con occhio illuminato.
Passando ad altro argomento, un avvertimento importante è necessario tener ben presente da tutti coloro che fossero interessati da qualche ammalato, e cioè di non influire mai con l’azione personale. L’ammalato che domanda aiuto, lo domanda alla catena; e l’aiuto arriva non per la nostra presenza, la quale invece lo inceppa. Il contatto con l’ammalate determina la fede verso l’individuo come tale, non come anello della catena che richiama la forza magnetica di questa.
Bisogna dunque astenersi assolutamente dai continui rapporti con l’ammalato, eccezione fatta per coloro che esercitano la medicina, poiché diversamente facendo, l’ammalato ottiene meno di quanto dalla catena potrebbe ottenere, e colui che si sostituisce alla catena resta come un pezzo isolato di questa. Passo ora a trattare di un importante argomento. Troverete spesso ripetute nei miei scritti le espressioni: astrale, corpo astrale, zona astrale. Volgarmente per astrale si intende ciò che viene dagli astri.
Guardiamo invece all’origine della parola, di cui ho scritto nel Mondo Secreto.
[Prima Conferenza: leggi qui]
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Conversazione tenuta da Giuliano Kremmerz all’Accademia Pitagora di Bari il 17 Febbraio 1921
Continuo l’argomento non ancora esaurito.
Se più persone si associano con l’intenzione precisa di uno scopo a raggiungere e realizzare, formano una catena di volontà. Qualunque ne può essere lo scopo: industria, commercio, scienza, politica, amministrazione. La famiglia o la tribù sono forme tipiche di queste associazioni, gli stati politicamente sono delle vaste catene volitive intorno a una finalità a raggiungere, finalità che si chiama ideale perché l’idea madre che cementa l’unione degli uomini si presenta sotto l’aspetto dell’interesse collettivo prima, e particolare dopo. L’atto determinato per realizzare un interesse di molte persone automaticamente costituisce un circolo di volontà associate. A misura che l’umanità avanza nel sentimento dell’altruismo le catene prendono perfino l’interesse di tutte le creature umane e dalla cellula famiglia, si assorge al corpo costituito di una fratellanza universale e si prospetta l’idea avanzata e larga di una grande immensa famiglia comprendente le razze e le associazioni di razze, sogni prima di poeti e idealisti, e poi di partiti politico-sociali che ne vorrebbero realizzare la compagine. Ogni egoismo è in conflitto coi fini di una catena di volontà – la catena dei grandi egoismi è il contrappeso che arresta la realizzazione delle grandi idealità sociali.
PRIMA CONFERENZA
(16 Febbraio 1921)
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Venendo a Bari, dopo tanto tempo, ho trovato che sulla nostra Associazione esistono delle idee non equivoche, ma imperfette, che non corrispondono interamente alle direttive che io detti alla Fratellanza al suo inizio. Quindi mi permetto di rivolgermi a tutti per chiarire l’idea fondamentale, la base sulla quale fondammo la Miriam.
Nel 1897 io scrissi il Mondo Secreto. Ebbi molti lettori che, dopo essersi interessati a quanto io volgarizzavo, cominciarono a rivolgersi la domanda: Ma a che cosa serve tutta questa teoria vivificatrice di antiche superstizioni? – Quindi la necessità di trovare un’applicazione della teoria alla vita pratica. Dissi allora che queste teorie sono applicabili a tutte le contingenze della vita. A tutte…
Tutti hanno una matta voglia di diventare maghi: scienziati, filosofi, ricercatori indipendenti, dottori pratici di ipnotismo, magnetizzatori, ciarlatani, giornalisti, preti e mistici, tutti hanno la loro famosa idea della magia e dell’arcano magico.
Chi posa a superuomo arrivato al settimo cielo, chi a critico incredulo, chi a mistico, chi a pontefice che scomunica. Ma dal 1899 in cui cominciai a scrivere della Scienza dei Magi, un progresso enorme si è compiuto: la scienza umana, la osservativa e sperimentale, attraverso tanti studi e memorie d’indole diversa, è arrivata a capire e a confessare che qualche cosa ci sta nell’uomo vivente, che a prima vista non appare: una riserva di forze ignorate che in certi momenti non precisabili possono dare fenomeni inaspettati ed effettivi.
Se l’uomo non fosse la bestia più intelligente e dotta della zoologia, si contenterebbe di mettere a profitto quello che ha trovato e provato, per allargare la conoscenza pratica di queste realizzazioni di poteri occulti che sono in noi.
L’occulta Sapienza Salomonica è la Sapienza Regia o Magia. Salomone è il Re d’Israele; Salomone è l’uomo di pace, cioè il perfetto nel mondo dei prediletti di Dio. L’adattazione Salomonica, cioè dell’uomo sovrano sul popolo dei prediletti, è nella Giustizia. L’uomo giusto, cioè della giustizia divina incarnata nel temperamento umano di un adoratore della Volontà-Intelligente, è solo atto a studiare la Scienza del Bene e del Male.
Prima di intraprendere a praticare lo studio di questa Scienza che avvicina o allontana l’uomo dalla Volontà-Intelligente pensaci 67 volte, perché come il Bene, le tue azioni che producono il Male sono incancellabili ed indistruttibili, fino a quando tu non avrai pagato il tuo misfatto.
«La preghiera, ermeticamente, è un atto di concreta fluidificazione della volontà. Formulare l’idea e desiderarne la realizzazione, è preghiera. L’immaginazione delle cose ben definita, pittorica, minuta, cesellata nei più fini e definiti particolari è volontà in atto, è creazione. Concepire, immaginare, ritrarre bene l’idea, poi sentirsi
Dall’Epistolario di Giuliano Kremmerz:
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Carissimo Fr.
la risposta che tu domandi al quesito se la tua consorte, nello stato di gravidanza, può prepararti il cibo del digiuno di Ariete, tu sappi che niente si oppone a che essa con le sue mani prepari il tuo cibo. Pensa, carissimo fratello, che la famiglia è un dono del Signore quando l’unione tra l’uomo e la donna è benedetta dal Cielo ed è strumento e mezzo per richiamare qui esseri a noi legati per precedenti affetti e per volontà di quel Dio Supremo ed Unico che tutti noi nell’Ordine delle Cose Universe mantiene. Di qui scaturiscono gli importanti doveri dei genitori verso le loro creature: prima si rivestono i figli di carne, incarnando nell’utero di una donna gli spiriti destinati a questa vita terrena, poscia li si devono condurre nel cammino retto della vita della terra, educandoli ed ispirando loro le virtù di cui è indispensabile che il mondo goda per avviarsi alla conquista di quella pace divina che è Jerusalem promessa di profeti mistici. Quindi scendendo su di una casa la benedizione di Jehova, sotto la forma della figliuolanza, la donna incinta nella grazia di codesta benedizione non deve considerarsi come impura, ma come la nutrice di un secondo spirito umanizzato che la volontà dell’Unico Fattore, nell’ordine e nella giustizia, ti concede perché lo educhi e lo custodisci.
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Esplicata la necessità di rendere la coscienza libera per la conquista ermetica, e il pericolo del metodo soggettivo, confessate le mie intenzioni che sono spoglie di qualsiasi ambizione, ho bisogno di ricordare a chi vuol essere discepolo della buona idea l’indole della Missione nuova.
È legittimo che ogni uomo pensi a sé, che rivolga il suo studio, il suo intelletto, le sue aspirazioni a riconquistare ciò che il tipico Adamo dei cabalisti prevaricando perdette. Ma non bisogna dimenticare che l’umanità è una, e che la solidarietà umana è un dovere imprescindibile di ognuno che aspira alla corona regale della Verità.
È idealismo? Non sorridere, o lettore, perché nel senso volgare non ho abbastanza isterismo per creare delle illusioni a me e agli altri.
È la realtà della vita che lo impone. L’uomo muore e rinasce. Raccoglie rinascendo il frutto che ha seminato, sulla terra e i terrigeni sono sempre gli stessi, mentre nei cimiteri le ossa si convertono in carbonato di calcio, i morti rivivono.
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V’è una scienza ancora occulta in pieno secolo XX, perché è difficile per molti uomini studiosi di mille scienze più o meno positive, di ritornare alla semplicità delle idee semplici. Così io desidero, per tutti coloro che tentano di varcare questa soglia del Labirinto, di ridurre tutte le cose alle proporzioni ragionevoli e di non credere alle diatribe e agli arzigogoli dei superuomini che spuntano a tonnellate. Con questo metodo delle idee semplici, bonariamente semplici, intese con semplicità, tutti i misteri religiosi, tutte le mitologie ci sono svelati e il minotauro dell’imbroglio è immolato.
Leggete il nome degli dèi mistici, vedetene le origini e ne farete conoscenza intima e li trarrete dalle nuvole delle teogonie fiorite nel campo oggettivo della vostra visione intelligente. Osiride, Iside, Ammone, Horus, Giove (Iupiter cioè Ieovpater) Mizraim, Febo, Moloh, Adonai, Achad, Achac, e poi Maria e poi Cristo figliuolo di Dio, tal quale come i re di Siria che si chiamavano Benachad o Benadad figliuoli del Signore unico Dio… poi Baal, Hecate, Hera, Aserot, Astaroth, Adirdagash…
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Il materialismo brutale ha conquistato le masse per due ragioni sodissime: l’una positiva, l’altra negativa.
Positivamente percepisce la civiltà come la maggior copia di bene sensibile da offrire alle moltitudini in soddisfazione dei bisogni di tutti i momenti. Le organizzazioni popolari civili sono presiedute dal concetto previdenziale della concezione materialista della vita. Quindi la politica che è scienza di governo delle moltitudini, fa officiale il criterio materialista della distribuzione equa della somma maggiore di felicità, intesa come l’intendono i materialisti puri e semplici.
Negativamente perché sorride innanzi alla impotenza delle vecchie organizzazioni spiritualiste religiose che non possono dare niente in questa valle di lagrime e tutto rimandano a dopo … che ci è venuto un tiro secco.
Badate, o lettori, che io non m’immischio di religioni, ma vorrei far comprendere che nella fusione di tutto l’antico scibile sui poteri dell’anima, il cristianesimo officiante cattolico, cioè universale, dovrebbe aver dato a noi tutto quello che oggi indipendenti o contro la sua capacità sociale, gli uomini vanno trovando e ricercando, tal quale come venti secoli fa nella Roma imperiale e nell’Alessandria dei filosofi. L’idea della maggior copia di benefici al popolo sulla terra non è prettamente materialista. Il fondamento essenziale della Carità e dell’Amore, che è supremamente cristiano e civile, o, meglio religioso e umanitario, presuppone il comune vantaggio dei beni della natura e della cooperazione scientifica dei più progrediti in uomini associati.
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L’uomo aspirante alla sua integrazione deve ragionevolmente sviluppare tutte le sue unità, non i soli piedi o il solo stomaco o il solo naso. E questo è il nodo della questione sul quale richiamo la vostra perspicacia: l’iniziatura ad una scienza reintegrativa non è a confondersi con le teosofie e le religioni che vogliono mutare l’uomo in un angelo che suona il liuto innanzi al trono divino; ma più modestamente aspira a che la bestia intelligente uomo si sviluppi fino alla purezza dei suoi poteri, sovrano del suo destino e libero e giusto padrone delle forze latenti e note che natura gli ha dato.
Se un sistema di medicina volesse ridurre tutto l’organismo umano al solo eccessivo sviluppo della sensibilità nervosa non creerebbe la sanità del corpo.
Così l’ipotesi religiosa ha dato per risultato tanti soggetti da manicomio che poi furono santificati per ammirazione delle nevropatie di tutte le forme nella storia della fede. Comprendo che vi furono dei matti generosi e veramente eroici per la loro azione sociale in tempi difficili, ma ve ne furono mille altri, delinquenti raffinati dalla teologia, che fanno disonore non solamente al paradiso, ma all’umanità.
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Le religioni ebbero origine dall’idea di legare le masse travagliate dalle passioni bestiali ai tipi divini, per il governo loro e per modificarle alla vita sociale. Ebbero origini teocratiche o formarono dopo la loro nascita delle teocrazie. Le due grandi religioni vive, teocratiche o no, il cristianesimo e il buddismo, ci trasportarono ad un eccesso antiscientifico: lo spiritualismo, l’uomo-spirito, che la logica umana ripudia.
Comprendo che l’uomo-spirito è una idea seducente e una nobile fantasia; ma con questo non escludo che sia una eresia scientifica della scienza sacra.
Ogni eccesso è disquilibrio delle facoltà.
Stabiliamo alcune idee fondamentali, per prepararci.
Che cosa è l’uomo? Un vestito di carne e una mente che ragiona, osserva e concepisce le idee.
Non entriamo in tutto quello che han detto filosofi e religiosi.
La chiesa ci dice anima e corpo.
Lo spiritismo afferma esistere un corpo, un perispirito, uno spìrito.
La teosofia buddica ci divide in sette parti.
Noi ci sentiamo uno. Bisogna compiere uno sforzo atletico per arrivare a sentire in noi un quid diverso dal corpo, che chiamiamo mente.
Quando tu hai un maestro visibile, bada che la sua scienza è una face che non si dona; ma come il fuoco accende i carboni spenti, per comunione dell’Ariel elementare del fuoco egli accende nel tuo animo il fuoco della scienza e per la scienza ti comunica la forza. Il metodo desiderato dai profani dell’esposizione delle leggi dello scibile al discepolo, non è sostenibile e non è adattabile allo insegnamento della magia.
Nella quale magia un gran rimprovero è a farsi a tutti coloro che ne discorrono, il dott. Kremmerz compreso, e cioè la vogliono insegnare con metodi impossibili alla cultura pedagogica contemporanea, ricorrendo a formole, a simbolismi, a materie viete degne di secoli di ignoranza e di tenebre.
Ma i miei amici e nemici comprendano che non è la formola e la logologia quella che fa il mago e l’insegnamento magico – ma altra musica che il simbolismo nasconde.
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E dove è più l’uomo, il libero uomo che assurge e si purifica e migliora, se ogni volta che paga, una stimmata nuova e profonda si riproduce nella camera oscura e misteriosa dell’anima sua in attesa di ripetere come creditore ciò che oggi ha mostrato di restituire?
Modello di orologio a ricarica automatica, questa psicologia non trova comprensione in noi, che della ascensione di noi stessi per volontà efficace facciamo un assioma indiscutibile. Il destino è più largo, più logico, più comprensibile, anche dinanzi al lumicino della ragione volgare che lo traduce con l’atavismo, quando atavismo vuol dire eredità psichica ed eredità degli elementi fisici costituenti il corpo saturniano e grave dell’uomo vivente della eredità generatrice.
Un’anima che si disincarna, per quanto eterea, conserva gli elementi sublimati del suo corpo fisico che lascia, e psichicamente conserva la memoria latente
Dalla disuguaglianza animica, la mutabilità del destino. Il destino plastico dei pagani e degli iniziati oggi, con un barbarismo di moda, si chiama karma. La lettera K non è latina né italiana.
È spiegata la parola in occidente con lavorio di analisi proprio alla psicologia orientale. La sintesi latina faceva del Destino un dio allegorico figliuolo del Caos e della Notte: e nella mente larga e comprensiva del mitologo, dava con due tratti le sembianze alla fatalità di vite e di vicende umane.
Il corollario di un teorema dimostrato è vero se non esce dai limiti della dimostrazione che lo precede. Ogni vita, come ogni avvenimento, ha il suo epilogo inappellabile, perché ogni vita, come ogni avvenimento, è un teorema che si presenta sotto l’aspetto di un romanzo e là vita resurrettiva ne è l’epilogo. La parola in questa nostra esistenza è il fatum inviolabile, non trasgredibile, di ciò che fummo prima. Da forfaris, parlare o pronunziare, fatum è la parola detta che nessun dio ha la potestà di cancellare. L’onnipotenza di ogni qualsiasi nume, di qualunque cielo religioso, è impotente a cancellare il passato. L’avvenire
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[…] Nello spiritismo, di cui tutti più o meno siete un po’ infarinati, nel maggior numero dei casi la medianità scrivente non riesce che ad accumular chiacchiere, poiché i pretesi medi non sono neutri e, con o senza stato ipnotico o di trance, mescolano novantanove parti di piombo della loro mentalità cosciente o incosciente a un centesimo di oro ermetico.
Spesso poeti, improvvisatori, romanzieri, sono i più perfetti medi appunto perché conservano la loro neutralità: credendo di far cosa di arte dilettevole, non si preoccupano di ciò che scrivono o cantano e lasciano parlare integralmente l’ermete loro.
L’aspetto delle cose che colpiscono i nostri sensi, benché costante alla fotografia, nella riproduzione delle tinte varia col variar della luce. In noi, che abbiamo naturalmente un meccanismo di riproduzione superiore al semplice obiettivo fotografico, l’aspetto delle cose varia non solo
Se studio un problema di geometria o percepisco una ragione riposta che armonizza due cose apparentemente contrarie, sono il senno penetrativo di Ermes.
Sono sempre io e sempre uno.
Ora una cosa sola è provata dalla esperienza: quando l’uomo è sano di corpo, senza appetiti, senza desideri, in pace con se stesso, in pace con i suoi simili e con le cose che lo circondano, è nella pienezza del suo potere giudicante. La neutralità dell’uomo di fronte allo spettacolo del mondo obiettivo lo avvicina alla verità immutabile delle immagini sensazionali che lo colpiscono, perché le appariscenze neutre delle cose del mondo sono concepite attive o negative secondo lo stato neutro, attivo o passivo dello spettatore.
Che cosa voglio intendere per neutralità? aiutatemi con la vostra penetrazione ermetica a spiegarmi: Le cose non soggette a mutare l’aspetto loro perché considerate senz’anima e senza passioni, sono costanti per natura loro (neutre) nell’apparenza che colpisce i nostri sensi. Se a questa immobilità ipotetica della loro struttura, l’uomo contrappone uno stato di concezione o percezione sensitiva senza desideri, cioè senza turbamento di quegli stessi sensi
Per farsi coraggio, basterebbe pensare che quando l’ora è sonata — cioè che quando il carbone è finito nella perfezionata carcassa che è gran parte di noi stessi — il morire è cosa così semplice che tutte le creature della terra lo fanno senza protestare. Muoiono piante, animali, minerali — muoiono milioni di uomini ogni ora, perché dovremmo aver paura di una cosa che è così facile e che ci annunzia semplicemente il compimento di una legge, l’unica legge eguale per tutti?
La donna, che nell’umanità non è che la volpe della favola di Esopo, per ignorante che sia, per incolta che possa essere, intuisce che lasciando sperare e desiderare può portare Ercole armato di clava a fare il giro di una piazza vestito da pulcinella… Tesso l’elogio della sua astuzia, della sua finezza, della sua sensibilità. Sora femmina (stile francescano) è Sora Volpe, come tipo: non perché tutte le volpi siano astute e che tra le donne non vi siano delle bestie, ma l’intuito del maggior numero delle donne è un omaggio al loro Creatore e un atto ammirativo al serpente che sfidò il loro senso di penetrazione. Equiparare la donna all’uomo nella vita sociale, far credere che l’uno equivalga l’altra è una illusione di conquista per la donna.
Mettervi in un grande equilibrio fisico e intellettuale, con un regime di vita sobria, senza sforzi che vi conducano nella schiera dei nobili asceti, osservare in silenzio, nel sacro silenzio che separa l’adepto dalla vanità della parola, non è la cosa supremamente difficile. In voi si propizia cosi lo sviluppo della intelligenza ermetica, cioè il potere sottile e penetrativo della mente umana che ci avvicina alla realtà insita delle cose che colpiscono i nostri sensi umani.
Se arriviamo a spogliarci delle passioni, ci avviciniamo alla verità.
Con le passioni che ci tormentano è inutile pensarci.
Con un regime sobrio di vita, senza eccessi, il corpo si fortifica. Se siete ammalati, digiunate. Rivolgete questo regime alle passioni e ai desiderii.
Le passioni (da passio) sono sofferenze per desiderii non conseguiti o non soddisfatti abbastanza. Desiderate sobriamente e, quando il desiderio eccede, astenetevi.
Questa ginnastica vi rende padroni di voi. Cosi potrete acquistare l’abito della sincerità e dire a voi stessi:
Nella vita fisica, usate di tutto e astenetevi di tutto a volontà. Niente eccessi. Nella vita morale, sopportate gli animali molesti che vi circondano e le noie quotidiane. Se siete pazienti, imparerete a mettere una museruola alle prime e riparo alle seconde.
Non siate mai ingiusti e, dimenticando che siete nutriti di cristianesimo che ci ha fatto giustificare
Il più attivo mezzo per rendere innocuo un ambiente in cui vivete a disagio è di staccarvene mentalmente. Qualunque cosa voi possediate vi possono togliere o avvelenare o ferire: anche i vostri pensieri, se non vegliate.
Vuoi condurti bene? sii temperante di pensieri, sobrio nelle azioni. Considera il tuo simile come carne della tua carne: carità viene da caro che è carne. Domina i tuoi sensi e non fare che prendano il sopravvento sulla tua ragione. Usa delle cose
O SOLE, radiante Iddio, padre nostro, tu, che crei le forme e dai
con l’ombra rilievo alle cose visibili nell’onda del tuo splendore
eterno, illumina della tua Luce Divina colui che, puro di mente e cuore,
leggerà in questo libro le leggi e le pratiche per assorgere alla
potestà dei Numi: fa che egli intenda e non fraintenda: dagli l’umiltà