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… Ammirando la Natura ti persuaderai che una legge sovrasta tutte le forme matematiche, e lasciando ai falsi filosofi lo studio della geometria rettilineare, dalle masse planetarie agli oggetti più meschini che stanno in terra, tutte le linee terminali vedrai curve, come arrotondate, perché la morbidezza della curva è simbolo del continuo infinito, mentre le rette o gli angoli rappresentano il finito, come la freccia di Marte che è di linee rigide e significa la cessazione o la separazione che è lo stesso. (SM,II,204-205) – Si discorre tanto di analogia dagli studiosi di scienze occulte e di medicina occulta che in teoria pare che tutti abbiano capito ed a portata di mano la chiave del simbolismo o forma simbolica della manifestazione eterna della Natura….Ma all’atto pratico nella forma simbolica della visione naturale nessuno ci si raccapezza, perché la Natura nelle sue manifestazioni è semplice e il cervello dei filosofanti cerca di sottilizzare a parole ogni manifestazione naturale per cercarvi quello che non vi è.
Per leggere il libro della Natura visibile bisogna intuirne la mentalità elementare, la semplicità cioè delle forme. La dottrina augurale e l’astrologia sacerdotale ebbero origine appunto dall’interpretazione delle visioni secondo Natura. La filosofia e teosofia dell’Unità Macrocosmica è venuta dopo: se una cosa è per succedere occorre che tutta la creazione visibile lo sappia e lo preconosca e lo preannunzi. Se deve scoppiare una guerra, se questa guerra sarà orrenda e fatale a tal popolo, tutto è nella visione della Natura: il consiglio che si domandava agli dei era la lettura delle cose avvenire prossime o lontane nello spettacolo gratuito che la Natura ci da. Di qui tutte le superstizioni ancora vigenti nei popoli hanno origine. Ma la Natura in noi, cioè nella nostra anima, ci da la prescienza delle cose prossime ad avvenire in noi stessi. (C,II,141 n. 5).
Comprendere l’anima, l’essenza pensante della Madre Terra, su cui la passione della umanità si prolunga e si contorce dalla culla alla morte, è intendere l’anima delle cose brute e i frammenti delle pietose e immote pietre che nacquero dal caos nella prima ora in cui non doveva esservi stata né nozione di tempo, né intenzione di forma. (D,101).
Le forme simboliche sono bellissime, ma difficili ad essere penetrate e la Natura, l’immensa Madre, si esprime con simboli: Ermete li penetra e te ne da la legge e il senso vero. (C,II,141) – I cristiani, Santi Padri di felice memoria, raccontarono che quando il trionfo del Cristo fu accertato, i naviganti sentirono una voce immensa gridare: il dio Pane è morto! Che scempiaggine! L’intelligenza della Natura non può morire: il giorno che si spegnesse, l’ordine musicale, armonico dell’Universo intero cesserebbe e si ripiomberebbe nel Caos, come quando tutto era disordine di elementi, o nella morte dell’Universo in cui cesserebbe la vita, il moto, la vibrazione dell’Etere. Le conoscenze divinatorie, dalla Astrologia ai Tarocchi, hanno fondamento sulla comprensione delle cose come la natura ce le presenta. L’intelligenza umana ha conquistato, leggendo nel Libro della Grande Natura gli arcani dell’antico sacerdozio, come questo dovette impossessarsene studiando lo stesso libro. L’astrologia antica, le superstizioni sull’apparizione delle comete, le figure dei Tarocchi, ritraendo i simboli naturali, sono esercizi e sforzi dell’intelletto umano per interpretare la figurazione della natura vivente, ottimo specchio dell’intelligenza delle cose, per visione di forma, per rapporti di idee. Così il simbolo, quando non è uno sproposito, non è artificio, è natura stessa nel linguaggio dei rapporti analogici. Setteali, un ben noto ermetista del cominciamento del secolo XIX, si trovava il 5 Maggio 1821 a Capri in riva al mare, insieme a pochi suoi discepoli. Uno di essi indicò al maestro un gruppo di nubi che si apriva a cerchio in cui, in una chiazza azzurra, delle nuvolette bianche disegnavano un’aquila. Il Setteali disse : un’aquila è volata ai cieli, Napoleone è morto. La natura aveva fatto da telegrafo senza fili e l’intelligenza umana ne aveva spiegato il messaggio…L’avvenimento lontano che ci riguarda, la natura ce lo indica con un segno. La nostra intelligenza lo legge, cioè lo interpreta, lo indovina, lo sa. Il miracolo di una cosa sola è fatto: lo dice Ermete. (D, 135-136) – La divinazione che dovrebbe, nella sua essenza profetica, essere comune a tutti (perché la manifestazione pantea della Natura è incessante e ininterrotta) non è propria che alla costituzione dei più aristocratici organismi mentali che ne possano leggere i rapporti e i simboli facili (D,217) – La filosofia panteistica indiana, divulgata in Europa dagli Arabi, maturò i tempi di Giordano Bruno. Il quale monaco, arrostito dai santi inquisitori, che serve in Italia di vessillo a tutte le ribellioni filosofiche e politiche, considerava appunto che l’Essere è l’unità, che in lui si confondono materia e spirito, finito ed infinito; ed in questa unità immensa, dice Zanoni, raffigura la Natura come uno specchio, dove tutte le cose sono emanazioni della divinità… Concezione che ripercuote l’antica concezione del Gran Tutto dei Magi antichi. (A,132 n.). Scienza integrale della natura obiettiva, magia naturale e scienza integrale umana, che è la magia divina perché risveglia ed esercita e sviluppa in noi gli attributi che l’ignoranza ha finora attribuito agli dii. (SM,II,221).
Per mia intuizione, mi è sempre parso di leggere nelle personificazioni simboliche delle religioni antichissime la sapienza enciclopedica dei popoli che le avevano adottate. Fisica, chimica, filosofia, segreti naturali, evocazioni di forze della Natura o provocazione di misteriose energie terrestri o cosmiche, tutto mi pare di leggere attraverso storielle e iconografie religiose di popoli scomparsi da più millenni, di cui non abbiamo oggi il sospetto che siano esistiti. (D,210).
Il pensiero è di tre categorie: vi è quello dell’uomo, così com’è, frutto del suo complesso essenziale storico, dell’educazione del suo spirito, del suo organismo, delle sue sensazioni precedenti riposte nel suo incosciente e d’idee rievocate. Poi, in una seconda maniera, il pensiero per scambio di idee, suggestione per ciò che si è sentito dire, risultato del nostro contatto con la folla. In ultimo vi è il pensiero elementare, che potremmo chiamare divino, cioè dell’essenza-natura: il Nume che parla o lancia idee e forme di idee, parole articolate o idee complesse. (D,145-146) – L’utero della Natura, secondo due successive iniziazioni sacerdotali, si chiamò MHR (mar o myr) e poi OHR (tar o tyr) e da questi due nomi nella gnosi e nelle religioni posteriori si formarono diversi nomi che rappresentavano in origine la parola sacra dell’utero della Natura: Maria (sine labe concepta), Mara (il demone della terra), Myriam (la Maria astartica egizia-caldea) (As-tar-te, Is-tar-te) e Tyriel lo spirito santo alla rovescia dei tempii occulti di Babilonia (L,16° puntata).
La concezione ermetica è materialistica, l’organismo uomo e tutto il suo contenuto è materia o stato della materia, come la luce, come l’elettricità in atto, come il magnetismo terrestre nelle sue funzioni. Historia naturae. Ma quando lo studio, la disamina, l’analisi della materia è compiuta, entra in azione l’idealità umana, quel tanto di poesia che ci permette di dimenticare le nostre miserie ed assurgere ad una regione, ad un’atmosfera più pura, più leggera, più alta e sublime. Il sentimento della solidarietà umana si presenta a noi quando pensiamo ai nostri simili, partecipanti al beneficio trovato, investigato e raccolto da noi… Questa è la Maria ideale, la Myriam scritta all’ebraica e cabalisticamente; che è la maternità di una tanta enorme accolta di fratelli che hanno succhiato lo stesso latte e sono dispersi nell’universo alla continua ricerca del Grande Arcano della Natura. (D,64).
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Fonte web: BSI (Biblioteca Spirituale Italiana)
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Per la rubrica “La Scienza dei Magi“, proseguiamo la pubblicazione a puntate di alcuni estratti dagli scritti di Giuliano Kremmerz, usufruendo dell’importante contributo della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica, che ringraziamo. Buona lettura.
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… Le virtù dei minerali, delle piante, delle carni, che cosa sono se non la diversa maniera di essere dell’unica essenza di tutte le cose? In un esteso campo di terra vegetale seminate le erbe più varie, i fiori più diversi, le piante più disparate. La rosa, il garofano, la belladonna, la cicuta, il prezzemolo, il pino, la lattuga sono piante e virtù diverse di una grande virtù centrale, che passando attraverso tutti i semi e moltiplicandosi e aumentando in diversa forma nei germogli nuovi, ha preso parvenza e caratteri diversi. Questa virtù centrale è il succo o anima della terra. Questo succo o principio umido o elemento acqueo, secondo le antiquate e nebulotiche definizioni degli antichi sapienti, è – a sua volta – lo stesso principio che liquefa il piombo e l’argento sotto forma di fuoco, è lo stesso che si nasconde nei zoospermi per la riproduzione dei corpi organizzati, è lo stesso, infine, che muove i pianeti, che da la luce alle stelle, che ci fa apparire incandescente il sole, che ci fa amare, che ci fa sentire, che ci fa odiare. L’anima dell’universo (Anima Mundi) è una, la sua manifestazione è infinita (SM,III,538).
Tutta la filosofia ermetica, magica e cabalistica, che poi si riduce alla numerica di Pitagora, è fondata sul numero 1; vale a dire sull’universo naturale delle cose. (D,103) – Tutte le scienze moderne, come quelle filosofiche antiche, prevedono una sintesi unitaria (Unità) delle forze fisiche ed iperfisiche della Natura, concezione, intuizione di tutti i più profondi filosofi di tutti i tempi. (D,207) – Fysis dal greco è Natura. Nella Natura sono comprese tutte le forze, indipendentemente dal principio intellettuale che le anima. Il suono, il calore, l’elettricità, la luce, che la fisica conosciuta studia solo molto imperfettamente perché si limita a studiarne le leggi negli effetti sperimentali, mentre riducendo all’Unità del Moto dovrebbe studiarne la legge di creazione – sono modificazioni o maniere di essere delle forze che il nostro organismo animale sprigiona….Ora se queste forze esclusivamente fisiche si riducono nell’organismo umano al movimento del sangue e al principio intelligente motore si ha il mistero della vitalità o della vita-moto, che è sincrona al movimento, che è l’astratto dell’unità delle forze meccaniche nella natura visibile. La vita animale (o, meglio, impulso vitale animale) comincia trasmessa dal padre, nell’estasi che dura un baleno in un ovolo che si feconda, e cessa quando l’ultima lacrima scorre sulla gota del morto; ma nessuno proibisce di credere che il movimento trasmesso con l’atto generativo non si continui, anche dopo la morte del corpo materialmente sensibile a tutti, in un terzo corpo fluidico che ne fa da successore. Questo moto (movimento-unità) con tutte le sue manifestazioni diversamente indicate di forze psichiche, magnetiche, ipnotiche, nervee, ecc. non sono sopra natura, ma nella natura fisica, quindi non sono iperfisiche, ma fisiche. (SM,I,165).
La materia umana ha la stessa proprietà della materia non umana; tutto è materia e tutto è spirito: lo spirito penetra tutta la materia, dal cristallo di quarzo all’alito di una creatura che pensa e ragiona…le intelligenze di cui parlano Dante e i neo-platonici, essendo da tutti presentate sotto forma di luci o di corpi o centri luminosi, il filosofo della materia dovrebbe indagare se tra le differenti manifestazioni dell’unica forza sia proprio la luce la più perfetta delle manifestazioni delle forze fisiche ed espressione reale e fisica (non simbolica) di una intelligenza delle cose. (SM,III,603-604) – Il principio-vita si manifesta sinteticamente nella sintesi di ciò che ci circonda, uomini, piante, animali, minerali e presiede a tutte le combinazioni e a tutti i fenomeni chimici e fisici.(SM,II,9).
La vita universale è in tutti i membri dell’universo: ogni foglia, ogni seme, ogni creatura, ogni cellula è particella e riproduzione dell’Ente-Universo: lo spirito di amore ci fonde nello spirito universale (SM,I, 205 n. 2).
Tutte le cose che tu vedi vivere o vegetare, come gli animali e le piante, o semplicemente con velocità o lentezza alterare la propria forma, come le pietre, i cristalli, l’acqua, devi considerarle come Esseri: cioè come vite individue in rapporto all’Universo, ed in ognuna di queste vite esistono gli stessi elementi costituenti l’uomo, che nel mondo visibile e sensibile rappresenta il tipo più alto in perfezione organizzata.
Tu non sai se un essere a te inferiore come forma ami e pensi come te, ma tutti vedi analogicamente a te nascere (forma definita), crescere, riprodursi e disfarsi, eppure essi inferiori hanno un corpo saturniano, lunare e mercuriale e un principio attivo di vita universale che è luce, e che determina il principio vitale occulto con la intelligenza relativa alle sue funzioni. Un uccello, un rettile, un quadrupede, un pesce, una pianta, un cristallo che si forma a poliedro regolare ha quel tanto di luce per quanto la sua organizzazione raggiunga il suo fine. La penetrazione intelligente della relativa intelligenza di questi inferiori ermeticamente, a tempo opportuno, la potrai provare, ma la logica stessa più comune ti confermerà, se solo vi pensi, che tu non differisci da esseri così fatti se non per la più larga applicazione dei tuoi mezzi mentali più ampi e meglio dotati. (Fasc.B).
La scienza sperimentale crede e si illude che lo spirito dell’uomo debba mantenersi estraneo all’intuizione dei fenomeni materiali (naturali), e si inganna a partito, riducendo lo sperimentalismo di gabinetto alla sola investigazione poliziesca del fenomeno fisico, senza entrare nello studio della causalità dei fenomeni e della alterazione di forma della materia in esperimento – studio che non può essere rapportato che alla sola filosofia intuitiva che rappresenta la matrice informatoria della causalità del fenomeno scientifico (SM,I,273).
La scienza umana è nella immutabilità delle leggi della Natura o delle cose fatte ad immagine della immutabilità assoluta della Natura (stati, repubbliche, leggi). (SM,I,360) – In natura esiste tra le forme un legame indissolubile come fra tutte le sostanze. Questo concetto unitario del macrocosmo unità universale, non è un saggio di difficile interpretazione dell’idea manifestativa della non separazione delle cose. La visione dell’universo è relativa, ma dovunque e comunque armonica e di immagini legate e mai indipendenti. Questa unità nella natura esiste per impossibilità di separazione. Eppure tutte le unità di forma e di sostanza, tutte le specie naturali sono unità per sé stesse, solo perché istintivamente tendono alla separazione. Un esempio: l’uomo. L’egoismo ne conserva l’unità. Un istinto rudimentale dell’egoismo deve esistere in ogni specie dei tre regni naturali della convenzionale classifica scolastica….L’odio è principio di separazione, l’egoismo nel momento della sua ribellione al mondo. Malgrado ogni ribellione, v’è un legame che non si rompe tra la volontà che non cede e il resto della natura. L’individualità è un’apparenza. (SM,II,306-307).
L’iniziazione alla verità profonda e unica della Unità di ciò che esiste deve intendersi come partecipazione all’arte della creazione cosciente, quindi il soprannaturale nel senso profano non esiste se tutte le manifestazioni sono comprese nella Natura che è la Unità….l’iniziato tipico, cioè l’uomo che vuol diventare il padrone di tutte le forme illusive, deve apprendere che la Natura in ogni sua manifestazione è una: nella manifestazione dell’ostacolo alla vita si sdoppia tra lo spirito di pervenire alla creazione del mezzo confacente alla propria esistenza e la necessità (materia) che la costringe.(C,II,2 a 7) – I mistici innanzi alla concezione scientifica dell’unità dell’esistente peccano della stessa colpa dei naturalisti puri e semplici: escludono la possibilità della concordanza tra i due principi, della necessità e della libertà che rappresentano le due polarizzazioni della stessa cosa. (C,II,56-57)…
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[Il seguito sarà pubblicato a breve]
Fonte web: BSI (Biblioteca Spirituale Italiana)
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Da oggi arricchiamo la rubrica “La Scienza dei Magi” con la pubblicazione a puntate di alcuni estratti dagli scritti di Giuliano Kremmerz, divisi per argomento al fine di semplificarne la lettura. Quest’importante lavoro è stato realizzato dalla Schola Philosophica Hermetica Classica Italica, che ringraziamo, ed archiviato dal sito Biblioteca Spirituale Italiana. Buona lettura.
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(Nella) storia dello spirito umano sono incise tutte le miserie dei desideri nostri e gli sforzi necessari che ci spronano a camminare, a incedere, a correre verso quel che ci pare migliore per l’umanità e che ci irretisce, ci aggroviglia, ci chiude in tante necessità nuove che ci allontanano sempre più dalla Natura che è l’Archeo di Basilio Valentino, il principio della vita nel limite del bisogno di vivere e di inneggiare al godimento delle ore vissute, nell’amore e per l’amore per l’uomo e le cose create. (D,173-174)- Eâ ha due facce: una visibile che rappresenta la sua manifestazione nel mondo dei sensi fisici, cioè la Natura dei moderni filosofi materialisti; e l’altra invisibile, che rappresenta lo spirito della Natura, cioè l’Intelligenza, che è legge di ogni manifestazione della Natura. (SM,III,272).
Bisogna ricordarsi che i pigri non otterranno mai niente, e che lo spirito attivo della Natura Universale non si dona, ma si lascia dagli attivi attirare….
Allontanata la roteante danza della mente,
ora libero giaccio nel silenzio dello spirito;
oltre il tempo, oltre la morte, al di là della natura,
centro a me stesso della mia propria eternità.
Sono libero, e il piccolo “ego” si è dissolto,
io vivo immortale, unico ed ineffabile;
i confini del mio stesso universo oltrepassati,
io cresciuto oltre ogni nome, oltre ogni misura.
di Giuliano Kremmerz
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… Continua dalla prima parte (leggi qui)
Studiare l’ermetismo coi precetti dianzi accennati e applicare le leggi assolute che si intuiscono, alla salute del corpo umano. Ma lo studio di questo genere di medicina non si deve, né si può fare con gli ordinari mezzi e coi metodi comuni, né è facile diventare un MEDICO ERMETICO.
Tutti gli uomini ordinari e colti che hanno frequentato le scuole e le università, possono esercitare l’arte medica secondo le leggi dei paesi in cui vivono, ma per diventare MEDICO ERMETICO bisogna essere coronato da una Università molto superiore a quelle ordinarie, ed essere un ERMETISTA – cioè un sapiente equilibrato – prima di accingersi a guarire un infermo.
di Giuliano Kremmerz
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Nel «Mondo Secreto» ho ampiamente accennato alla iniziazione filosofica di un giovane che voglia addentrarsi negli arcani dell’invisibile e del sovrasensibile, però il pubblico che è educato modernamente a desiderare e ad ottenere con rapidità, è stanco di sentire sempre discorrere di filosofia dei miracoli e di non vederne mai, e vorrebbe dalla filosofia naturale ermetica una spiegazione chiara, tanto da non incespicare nei soliti scogli dell’utopia.
Per la quale ragione io, negli articoli che scriverò per questa modestissima pubblicazione, scenderò terra terra e darò chiare, esplicite, schiette, alcune idee fondamentali della Filosofia ermetica applicata alla medicina, in modo da indirizzare i ricercatori della scienza per la via buona, e non per la falsa additata come buona dai romanzieri e dai poeti dell’occultismo.
L’astrale è una zona oscura che è in noi, nella quale sono immagazzinate le cose pensate, udite, e tutto ciò che proviene dall’esperienza dei nostri sensi. La nostra zona astrale ha origine da quel fondo astrale che chiamiamo: “forza o corrente astrale”.
Circa le ipotesi sulla costituzione di questa forza, è stato detto che essa emana da una parte costituente il nostro apparato nervoso; sono arrivati perfino ad affermare che la forza astrale è una maniera particolare di manifestazione delle forze nervose; si son fatti esperimenti sopra diverse parti del sistema nervoso del nostro organismo, per vedere se l’astrale appartenesse alla tale o alla tal’altra zona nervosa; si è sostenuto che la forza astrale non fosse che magnetismo animale, ma tale idea è stata abbandonata quando si è riusciti a dimostrare che il magnetismo animale ha origine da un centro di azione molecolare, non da forza nervosa.
In italiano e negli scritti italiani di magia e affini storicamente non esistono che spiriti elementari. Gli occultisti francesi con a capo “Papus” adoperano il termine “elementare” per indicare il residuo fluidico dell’uomo dopo la morte, ed “elementali” per indicare gli esseri intermediarii tra il mondo fisico e l’intellettuale e cioè gli spiriti degli elementi: teoria che io non posso seguire, perché non faccio della filosofia astratta.
Considerate che dal punto di vista filosofico, precedentemente al XIX secolo e prima della Rinascenza, il mondo si riteneva composto di 4 elementi: aria – terra – acqua — fuoco. Il vero significato degli “elementari” è quindi: “spiriti degli elementi” e avremmo dunque 4 categorie di “elementari”.
Però, se modernamente, è nato lo “spiritismo” la parola “spirito” non è più quella italiana di un tempo. – Nella nostra tradizione italiana, “spirito” dev’essere considerato come la cosa che circonda ed anima una determinata virtù.
[Prima Conferenza: leggi qui]
[Seconda Conferenza: leggi qui]
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Conversazione tenuta da Giuliano Kremmerz all’Accademia Pitagora di Bari il 18 Febbraio 1921
Nel riorganizzare il Circolo, si è resa necessaria la formazione di vari gruppi, a seconda delle tendenze e delle prerogative personali. Ma l’assegnazione ai vari gruppi non deve generare tra i fratelli alcun risentimento personale, perché, come facilmente si comprende, anche persona di alto ingegno e adatta per un genere di lavoro, può non avere le qualità necessarie per altri di genere diverso.
Farò comprendere con un esempio il metodo seguito nella formazione dei gruppi suddetti. Nel rifiorire degli studi religiosi, verificatosi dopo la guerra, abbiamo assistito, per così dire, a molte conversioni.
Fra queste, interessante per l’autorità della persona, quella dello scrittore inglese Conan Doyle, il quale ha recentemente pubblicato un libro per la volgarizzazione di una missione che egli chiama “Nuova religione” che ha riscosso l’applauso di molti, specie nei paesi di lingua inglese, dove l’autore è conosciutissimo, ed anche in Francia ed in Germania. Questa nuova religione è una trasformazione del Cristianesimo, in quanto egli allaccia il Cristianesimo con lo spiritismo e le investigazioni di laboratorio, facendo di tutto una bella e poetica esposizione. Da poeta quale egli è, una bella ispirazione individuale egli trae dalle sue nuove teorie, quando parla di Gesù Cristo e dei suoi 12 Apostoli. Ammettendo il Cristo storico, venuto dalle associazioni terapeutiche esseniche, egli delinea il seguente quadro: Quest’uomo straordinario, la cui influenza doveva essere immensa in un’epoca successiva, era seguito da una grande turba di credenti. Dovendo fra questi scegliere i suoi apostoli, egli non guardò al merito individuale, ma – dice l’autore -guardò i suoi seguaci e ne scelse dodici. Questi dovevano essere i suoi medii, come dice l’autore, medii cioè dello Spirito Santo che involgeva e inspirava il Cristo e ad essi era affidata la missione di parlare dopo di lui. – Il Cristo, dunque, scelse gente povera, ignorante, ed ebbe la felicità di scegliere guardando.
Analogamente immaginate che io, guardando ciascuno di voi, scorga qualche cosa che mi induca a determinare l’assegnazione ad uno, piuttosto che ad un altro gruppo di studi e di pratiche speciali. Questa scelta non è dunque arbitraria, esula da qualsiasi idea personale ed è dettata dalla conoscenza delle occulte qualità di ciascuno, che si rendono palesi a chi è più innanzi di voi e guarda a voi con occhio illuminato.
Passando ad altro argomento, un avvertimento importante è necessario tener ben presente da tutti coloro che fossero interessati da qualche ammalato, e cioè di non influire mai con l’azione personale. L’ammalato che domanda aiuto, lo domanda alla catena; e l’aiuto arriva non per la nostra presenza, la quale invece lo inceppa. Il contatto con l’ammalate determina la fede verso l’individuo come tale, non come anello della catena che richiama la forza magnetica di questa.
Bisogna dunque astenersi assolutamente dai continui rapporti con l’ammalato, eccezione fatta per coloro che esercitano la medicina, poiché diversamente facendo, l’ammalato ottiene meno di quanto dalla catena potrebbe ottenere, e colui che si sostituisce alla catena resta come un pezzo isolato di questa. Passo ora a trattare di un importante argomento. Troverete spesso ripetute nei miei scritti le espressioni: astrale, corpo astrale, zona astrale. Volgarmente per astrale si intende ciò che viene dagli astri.
Guardiamo invece all’origine della parola, di cui ho scritto nel Mondo Secreto.
Il processo della percezione si svolge a un livello della coscienza, all’altezza del quale l’uomo è dormente e sognante.
Le percezioni egli non le ha come realmente si formano, ossia con una coscienza del loro processo, ma unicamente là dove esse sollecitano la « memoria » istintiva — che può così sostituirsi all’atto interiore richiesto nell’essenza dal contenuto percettivo — e sorgono disanimate in forma di rappresentazioni. L’esclusiva esperienza sensuale delle sensazioni riassume tipicamente tale quadro, essendo qui attenuata al massimo la presenza del Principio interiore per il quale invero le sensazioni si dànno e la cui testimonianza impotente, invece, si riduce a farle assumere, così alterate, come dati reali.
Una tale esperienza animale mentalizzata è inevitabile che, come condizione-base dell’uomo attuale e perciò della sua Cultura, costituisca l’ostacolo alla reale conoscenza.
Il processo della percezione si svolge a un livello della coscienza, all’altezza del quale l’uomo è dormente e sognante.
Le percezioni egli non le ha come realmente si formano, ossia con una coscienza del loro processo, ma unicamente là dove esse sollecitano la « memoria » istintiva — che può così sostituirsi all’atto interiore richiesto nell’essenza dal contenuto percettivo — e sorgono disanimate in forma di rappresentazioni. L’esclusiva esperienza sensuale delle sensazioni riassume tipicamente tale quadro, essendo qui attenuata al massimo la presenza del Principio interiore per il quale invero le sensazioni si dànno e la cui testimonianza impotente, invece, si riduce a farle assumere, così alterate, come dati reali.
Una tale esperienza animale mentalizzata è inevitabile che, come condizione-base dell’uomo attuale e perciò della sua Cultura, costituisca l’ostacolo alla reale conoscenza.
[Prima Conferenza: leggi qui]
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Conversazione tenuta da Giuliano Kremmerz all’Accademia Pitagora di Bari il 17 Febbraio 1921
Continuo l’argomento non ancora esaurito.
Se più persone si associano con l’intenzione precisa di uno scopo a raggiungere e realizzare, formano una catena di volontà. Qualunque ne può essere lo scopo: industria, commercio, scienza, politica, amministrazione. La famiglia o la tribù sono forme tipiche di queste associazioni, gli stati politicamente sono delle vaste catene volitive intorno a una finalità a raggiungere, finalità che si chiama ideale perché l’idea madre che cementa l’unione degli uomini si presenta sotto l’aspetto dell’interesse collettivo prima, e particolare dopo. L’atto determinato per realizzare un interesse di molte persone automaticamente costituisce un circolo di volontà associate. A misura che l’umanità avanza nel sentimento dell’altruismo le catene prendono perfino l’interesse di tutte le creature umane e dalla cellula famiglia, si assorge al corpo costituito di una fratellanza universale e si prospetta l’idea avanzata e larga di una grande immensa famiglia comprendente le razze e le associazioni di razze, sogni prima di poeti e idealisti, e poi di partiti politico-sociali che ne vorrebbero realizzare la compagine. Ogni egoismo è in conflitto coi fini di una catena di volontà – la catena dei grandi egoismi è il contrappeso che arresta la realizzazione delle grandi idealità sociali.
La caratteristica più rilevante dell’umano è quella di poter vivere contemporaneamente in diversi livelli di realtà, e ciò è possibile perché di fatto l’uomo possiede altri corpi oltre a quello fisico. Con il corpo fisico percepisce la materia in virtù dell’apporto dei sensi, mentre con il corpo eterico-vitale percepisce la qualità energetica della materia animata: queste due realtà sono complementari e costruiscono il livello in cui agiscono le sensazioni.
Con il corpo mentale sperimenta il mondo dei pensieri e delle idee; è la facoltà mentale che permette di fare considerazioni e paragoni tra le cose, elaborando giudizi riguardo al rapporto con il mondo e interpretazioni attraverso l’uso dell’immaginazione. Quando sperimenta il livello dei sogni e delle visioni l’uomo è nel mentale psichico in cui percepisce la Vita tramite l’impressione che Essa esercita su di lui. Nel corpo dell’Anima egli elabora e sperimenta quanto ha assimilato dalle esperienze vissute in relazione all’impatto emotivo sentito e memorizzato interiormente. Infine nella sfera Divina ha accesso al vero senso della vita filtrando la realtà oggettiva con l’interezza del proprio Essere, percepito come un ente cosxiente, ossia come stato di Consapevolezza.
PRIMA CONFERENZA
(16 Febbraio 1921)
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Venendo a Bari, dopo tanto tempo, ho trovato che sulla nostra Associazione esistono delle idee non equivoche, ma imperfette, che non corrispondono interamente alle direttive che io detti alla Fratellanza al suo inizio. Quindi mi permetto di rivolgermi a tutti per chiarire l’idea fondamentale, la base sulla quale fondammo la Miriam.
Nel 1897 io scrissi il Mondo Secreto. Ebbi molti lettori che, dopo essersi interessati a quanto io volgarizzavo, cominciarono a rivolgersi la domanda: Ma a che cosa serve tutta questa teoria vivificatrice di antiche superstizioni? – Quindi la necessità di trovare un’applicazione della teoria alla vita pratica. Dissi allora che queste teorie sono applicabili a tutte le contingenze della vita. A tutte…
Siate figli della Terra di Mezzo
Siate fautori del Nuovo
Senza più sonno ergetevi oltre ogni tensione
Siate Amore rilassato
Siate ciò che da sempre già siete
Tutto va bene prima di tornare a Casa
Solamente, siate preparati.
Sacro sorgere del fuoco del mio spirito,
mi apro oltre i desideri egocentrici.
Scelgo di servire e di essere un esempio risplendente
che tutti possano vedere.
Onoro lo Spirito in tutte le creature viventi.
Dedico me stessa alla vita che porta all’onestà.
Ali color bianco-oro palpitano nella vastità
l’uccello di fiamma giunse scintillando
sopra una curva del fuoco solare alla foschia dell’occidente,
sfiorando, vela messaggera,
la vasta estate di zaffiro di un
mare silente, deserto, rovente.
Ora alla vigilia del declino del mondo
il colore e lo splendore ritornano alla deriva
attraverso un’atmosfera azzurro-tremolante fino al mio petto
vampa e bagliore che colorano l’estasi bianca
della veste di schiuma delle acque dell’Eternità.
Ali di color bianco-oro del fatato uccello di fuoco,
tardi e lentamente siete giunte dalla dimensione priva di tempo.
Il mio amante mi ha tolto la veste di peccato
e io l’ho lasciata cadere con gioia
poi ha afferrato la mia veste di virtù
ma io ho avuto vergogna e spavento,
e ho cercato di impedirglielo.
Vi è stato detto
che, come una catena, siete fragili
quanto il vostro anello più debole.
Questa è soltanto mezza verità.
Siete anche forti
come il vostro anello più saldo.
Misurarvi dall’azione più modesta
sarebbe come misurare la potenza dell’oceano
dalla fragilità della schiuma.
Giudicarvi dai vostri fallimenti
è come accusare le stagioni
per la loro incostanza.
C’è una frattura
dalla quale emerge ciò che è intatto.
Una distruzione da cui
emerge qualcosa di indistruttibile.
C’è un dolore al di là di ogni dolore
che conduce alla gioia
e una fragilità dalla cui profondità
emerge la forza.
Non devi essere buono.
Non devi camminare sulle ginocchia
Per centinaia di miglia nel deserto, per espiare.
Devi solo lasciare che il delicato animale del tuo corpo
ami ciò che ama.
Parlami della disperazione, la tua, e io ti parlerò della mia.
Intanto il mondo va avanti.
… Siccome lo yoga consiste, nella sua essenza, di una rinuncia al modo di vivere, materiale e animale, comune alla maggior parte degli uomini o a quello più intellettuale, ma tuttavia limitato, seguito da una minoranza, per volgersi verso una più ampia vita spirituale, la vita divina, ogni elemento delle nostre energie che viene offerto all’esistenza inferiore, nello spirito di questa esistenza, è in contraddizione col nostro fine e con la nostra consacrazione. Inversamente, ogni energia, ogni attività sottratta agli interessi inferiori, e dedicata al servizio di quelli superiori, è un progresso sul sentiero, una conquista sulle potenze che si oppongono al nostro progresso.
*
Dobbiamo contemplare l’idea di una Scala Cosmica, e il fatto che esista un legame che collega l’umanità con un’influenza Superiore. La nostra Vita può essere compresa solo in relazione a forze la cui scala e grandezza ci oltrepassano.
Questa Forza chiede di essere riconosciuta, di essere servita e di risplendere attraverso di me. Sento il bisogno di pormi sotto la sua influenza e di relazionarmi ad essa mettendomi al suo Servizio. All’inizio non capisco che il mio desiderio di essere è un desiderio Cosmico e che il mio essere ha bisogno di situarsi e trovare il suo posto in un mondo di forze. Considero il mio desiderio una mia proprietà soggettiva, qualcosa che posso utilizzare per profitto personale, e ancora mi ritrovo nella competizione e nel fallire.
La mia ricerca è organizzata sulla scala di questa soggettività in cui tutto viene misurato in quantità e da un punto di vista individuale: io qui, e Dio lì.
Eco del cielo! Cuore sacro!
perché,
perché rimani muto tra chi vive?
Dormi, tu che sei libero
da uomini senza Dei
bandito in eterno nella notte?
Non veglia forse, come prima,
la luce dell’etere?
E non fiorisce l’antica madre, la terra?
E non vige qui come altrove
la legge dello spirito,
del sorridente amore?
Qualche anno fa ho vissuto durante l’estate in un piccolo villaggio piuttosto primitivo sulle montagne della Svizzera francese. Intorno alla torre cinquecentesca che era stata ristrutturata e dove ho soggiornato, un vigneto abbastanza grande veniva coltivato dagli antichi abitanti del villaggio. Li ho visti ripetere a intervalli di una settimana due tipi di operazioni meticolose sulle vigne che la mia mente pratica intellettuale pensava si potessero eseguire contemporaneamente, risparmiando manodopera. Ne parlai con la vecchia signora che puliva le mie stanze, chiedendole perché le due operazioni non avrebbero potuto essere fatte insieme. Lei sembrò sorpresa dalla domanda, esitò, poi disse: “È sempre stato fatto così”. Dopo un momento di quello che sembrava essere un pensiero difficile, ha aggiunto: “Alla vite piace di più così”.
La conoscenza del modo in cui una specie di pianta, e la natura in generale, “ama di più” è un tipo di conoscenza molto diversa dal nostro moderno tipo di conoscenza tecnologica. È un tipo qualitativo, non quantitativo. È un “sentire-conoscere”. Non riduce la situazione ad alcune quantità chimiche e ad una serie di misurazioni sul flusso di linfa, o sull’influenza del calore sui tessuti, e così via. Si basa su un tipo di empatia vivente e organica tra l’uomo e la natura – l’uomo all’interno della biosfera alle cui attività partecipa.
Lo sviluppo dell’intelletto scientifico moderno è stato un risultato notevole; eppure sembra ora evidente, a giudicare dai fatti reali che riguardano la nostra società e la nostra cultura, che questo risultato è stato acquistato ad un costo tragicamente alto. Ciò che serve è un radicale riorientamento della mente collettiva dell’umanità, lontano dalla quantità e verso la qualità.
Dane Rudhyar
– Per leggere la prima parte, clicca qui –
Come ho già affermato, la coscienza nel senso più ampio del termine, intesa in particolare nelle filosofie asiatiche, esiste ovunque il Principio di Integrità operi nell’universo. C’è coscienza non solo negli animali e nelle piante, ma anche, in una forma più rudimentale, nelle molecole e negli atomi. Il filosofo, poeta, veggente e yogi indù Sri Aurobindo affermava di poter sentire e sperimentare un oceano di coscienza che lo avvolgeva e pervadeva l’intero universo. Ogni insieme esistenziale è in grado di assorbire, assimilare e focalizzare in espressione solo un aspetto di questa coscienza cosmica diffusa; lo fa secondo la capacità specifica del suo sistema di esistenza.
Tutta la nostra società occidentale è oggi pervasa dall’idea che la misurazione quantitativa possa risolvere praticamente tutti i problemi – non solo quelli sociali e personali, ma anche il problema della conoscenza.
La regola della maggioranza, i sondaggi popolari, i questionari, i test di intelligenza e professionali, le decisioni prese sommando i diversi pro e i contro, sia nella mente di una persona che in una riunione di comitato, sono tutti metodi quantitativi.
Noi siamo nati
quando è nato l’universo.
I nostri atomi di idrogeno
vengono da quella espansione
da quel grande sbadiglio.
Chi è antico
ha degli obblighi,
non può vivere nell’apatia.
L’Universo si presenta all’individuo come Vita, un dinamismo del cui intero segreto egli deve impadronirsi, una massa di risultati contrastanti, un turbine di energie potenziali da cui egli deve liberare un ordine supremo e un’armonia non ancora realizzata.
Tutti hanno una matta voglia di diventare maghi: scienziati, filosofi, ricercatori indipendenti, dottori pratici di ipnotismo, magnetizzatori, ciarlatani, giornalisti, preti e mistici, tutti hanno la loro famosa idea della magia e dell’arcano magico.
Chi posa a superuomo arrivato al settimo cielo, chi a critico incredulo, chi a mistico, chi a pontefice che scomunica. Ma dal 1899 in cui cominciai a scrivere della Scienza dei Magi, un progresso enorme si è compiuto: la scienza umana, la osservativa e sperimentale, attraverso tanti studi e memorie d’indole diversa, è arrivata a capire e a confessare che qualche cosa ci sta nell’uomo vivente, che a prima vista non appare: una riserva di forze ignorate che in certi momenti non precisabili possono dare fenomeni inaspettati ed effettivi.
Se l’uomo non fosse la bestia più intelligente e dotta della zoologia, si contenterebbe di mettere a profitto quello che ha trovato e provato, per allargare la conoscenza pratica di queste realizzazioni di poteri occulti che sono in noi.
L’occulta Sapienza Salomonica è la Sapienza Regia o Magia. Salomone è il Re d’Israele; Salomone è l’uomo di pace, cioè il perfetto nel mondo dei prediletti di Dio. L’adattazione Salomonica, cioè dell’uomo sovrano sul popolo dei prediletti, è nella Giustizia. L’uomo giusto, cioè della giustizia divina incarnata nel temperamento umano di un adoratore della Volontà-Intelligente, è solo atto a studiare la Scienza del Bene e del Male.
Prima di intraprendere a praticare lo studio di questa Scienza che avvicina o allontana l’uomo dalla Volontà-Intelligente pensaci 67 volte, perché come il Bene, le tue azioni che producono il Male sono incancellabili ed indistruttibili, fino a quando tu non avrai pagato il tuo misfatto.
I suoni tutti, tutte le voci la Tua voce son diventati:
Musica e tuono e di uccelli i cinguettii,
I suoi dolori e le gioie della vita son balbettati,
Cadenza del parlare umano e di parole i mormorii.
Il riso dell’immensa del mar felicità,
L’alato ronzar d’aereo l’aria a conquistare,
Il suon di tromba sulla terra e dell’auto la velocità,
La riluttante locomotiva, con la sua sirena a squillare
«La preghiera, ermeticamente, è un atto di concreta fluidificazione della volontà. Formulare l’idea e desiderarne la realizzazione, è preghiera. L’immaginazione delle cose ben definita, pittorica, minuta, cesellata nei più fini e definiti particolari è volontà in atto, è creazione. Concepire, immaginare, ritrarre bene l’idea, poi sentirsi
Dall’Epistolario di Giuliano Kremmerz:
*
Carissimo Fr.
la risposta che tu domandi al quesito se la tua consorte, nello stato di gravidanza, può prepararti il cibo del digiuno di Ariete, tu sappi che niente si oppone a che essa con le sue mani prepari il tuo cibo. Pensa, carissimo fratello, che la famiglia è un dono del Signore quando l’unione tra l’uomo e la donna è benedetta dal Cielo ed è strumento e mezzo per richiamare qui esseri a noi legati per precedenti affetti e per volontà di quel Dio Supremo ed Unico che tutti noi nell’Ordine delle Cose Universe mantiene. Di qui scaturiscono gli importanti doveri dei genitori verso le loro creature: prima si rivestono i figli di carne, incarnando nell’utero di una donna gli spiriti destinati a questa vita terrena, poscia li si devono condurre nel cammino retto della vita della terra, educandoli ed ispirando loro le virtù di cui è indispensabile che il mondo goda per avviarsi alla conquista di quella pace divina che è Jerusalem promessa di profeti mistici. Quindi scendendo su di una casa la benedizione di Jehova, sotto la forma della figliuolanza, la donna incinta nella grazia di codesta benedizione non deve considerarsi come impura, ma come la nutrice di un secondo spirito umanizzato che la volontà dell’Unico Fattore, nell’ordine e nella giustizia, ti concede perché lo educhi e lo custodisci.
Colui che indossa la moralità come l’abito migliore,
sarebbe meglio stesse nudo.
Il vento e il sole non squarcernno la sua pelle.
E colui che fa dell’etica un limite al comportamento, ingabbia il suo canto.
Il canto più libero non passa tra fili e sbarre.
E colui per il quale l’adorazione è una finestra che si apre e si chiude,
non ha ancora visitato la dimora della sua anima
le cui finestre sono aperte da aurora ad aurora.
Ogni forma che vedi ha il suo Tipo supremo nell’Oltrespazio:
se la forma scompare, non temere: la sua radice è eterna.
Ogni immagine che vedi, ogni discorso che ascolti
non penarti quando scompare, ché questo non è vero.
Poiché eterna è la fonte, i suoi rami scorrono sempre,
e poiché ambedue mai cessano, inutile è il lamento.
Considera l’Anima come fontana e le opere sue come rivoli:
finché la fonte dura ne scorrono freschi ruscelli.
Via dal cervello il dolore, e di quest’acqua pur bevi;
non temer che si secchi, è acqua senza sponde!
Da quando tu venisti in questo mondo d’esseri
davanti ti fu messa, a salvarti, una scala.
«O Coscienza immobile e serena,
Tu vegli ai confini del Mondo come una Sfinge d’eternità.
E tuttavia ad alcuni tu riveli il tuo segreto:
costoro possono divenire il tuo Volere Sovrano
che sceglie senza preferire,
agisce senza desiderare»
Il silenzio è pena;
ma nel silenzio
le cose prendono forma,
e noi dobbiamo aspettare e vegliare.
In noi,
nel nostro intimo segreto,
si trova l’elemento consapevole
che vede e sente
ciò che noi non vediamo né sentiamo.
Tutte le nostre percezioni,
tutte le azioni da noi compiute,
tutto ciò che siamo oggi,
un tempo dimoravano
in quei recessi silenziosi e coscienti,
sala del tesoro dell’anima.
O dea Gaia, madre dei celesti e degli uomini mortali,
che tutto nutri e tutto doni e conduci a buon fine e
tutto distruggi,
che di fiori ti vesti e porti frutti e di belle stagioni ti allieti,
dimora del mondo immortale, vergine multiforme,
che con penose doglie i variopinti frutti produci;
Vi sono momenti in cui lo Spirito abita tra gli uomini ed il Respiro del Signore aleggia sulle acque del nostro essere; ve ne sono altri nei quali si ritira e gli uomini vengono lasciati agire con la forza o la debolezza del loro egoismo. I primi sono periodi nei quali anche un piccolo sforzo produce grandi risultati e cambia i destini; i secondi, quelli in cui anche un grande lavoro porta scarsi risultati. E’ vero forse che gli ultimi sono preludio per i primi; forse il soffio del sacrificio che sale fino al cielo fa scendere la pioggia della bontà di Dio. Infelice è l’uomo o la nazione che al giungere del momento divino è addormentato o impreparato a riceverlo, perché la lucerna non è stata alimentata per accogliere l’ospite e le orecchie sono sorde al suo richiamo. Ma guai a coloro che pur essendo forti e pronti sprecano la loro forza o fanno cattivo uso del momento; vanno incontro ad una perdita irreparabile o ad una grande distruzione.
Nell’ora di Dio monda la tua anima da ogni auto-inganno, da ogni ipocrisia e da ogni vano auto-compiacimento per poter vedere chiaramente nel tuo spirito e udire la sua chiamata. Tutta la falsità della tua natura, una volta protezione dallo sguardo del Maestro e dalla luce dell’ideale, diviene ora uno squarcio nella tua armatura e ti espone ai fendenti. Se anche vinci per un momento è peggio per te, perché il colpo può giungere in seguito e abbatterti nel mezzo del trionfo. Piuttosto restando puro scaccia ogni paura