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CARO HERMES…

Dopo un po’ di tempo dall’ultima volta (ma esiste realmente, poi, il tempo?) torniamo ad aggiornare L’Angolo di Hermes proponendo alcune lettere elettroniche inviate dai membri di Altrove, frutto della condivisione dell’esperienza intensiva iniziata l’8 aprile scorso, che vede l’interazione costante tra di noi per sei giorni a settimana.


Caro Hermes,
la settimana che si è conclusa è stata molto pregna di esperienza fattiva e quindi di conoscenza di me e degli altri. Ho compreso, in parte, cosa voglia dire l’impegno della sadhana, della vita in comune all’interno, fuori dal mondo esterno e dal suo brusio di cui il rumore della mente è il corrispettivo. Ho percepito la differenza tra l’essere ad Altrove tutto il giorno e il dovermi recare al lavoro al mattino, ma anche la contentezza dell’aiuto divino nel poter svolgere il mio lavoro senza recarmi in ufficio. Ho percepito la durezza della terra, la durezza degli attrezzi, la durezza e la fatica di molti lavori… la durezza di me, così indurito perché finora ho chiuso anziché aprire, seppur nella convinzione, illusoria, di non aver mai chiuso porte o finestre. Ho visto in Anna come si può essere manipolati, ed in parte io a stesso ho altalenato piccole identificazioni con aperture maggiori. Ho visto in Willy, Bebi, Tobi e la Dona delle parti di me dimenticate, lasciate per strada, simili ma anche diverse, da integrare. Dei me smarriti. Ho vissuto quasi con gioia la fatica della giornata di ieri, così pesante, eppure così grande l’apertura che ha generato in me… mi sono sentito espanso e ho percepito la bellezza del lasciar essere, del lasciar entrare. Dell’accettazione. Ho visto e sentito quanto sia grande l’Amore che tu ci doni nel tuo Servizio quotidiano, un Dono autentico. Ho percepito, la Bellezza, la Verità, l’Umanità di essere una sola Essenza: io, te, Dona, Anna, Willi, Bebi e anche Tobi che visto più partecipe al gruppo. Posso aver percepito, per brevi istanti, cosa sia l’Amore, lontano dai fraintendimenti del mondo ordinario, cosa possa voler dire davvero, e quanto sia irta di ostacoli la strada per questa meta, l’essere Uno, lontano dalle filosofie new age e vicino alla nuda e concreta realtà della fatica fisica, delle pietre, del Sole e del freddo, della terra, delle radici da piantare con amore e annaffiare, della preparazione del terreno. Mi sento, in parte, diverso e oggi mi sono emozionato, quasi piangevo senza motivo, come se le tue parole toccassero corde…. di Verità, come se percepissi in me la Verità, una Verità che è in me e in tutti noi, che non può essere scritta in nessun libro… se non nel Vivo libro della Vita, le cui pagine non sono stampate perché senza Tempo, collocate nell’Altrove che è all’interno di noi, di cui Altrove è sempre di più una manifestazione.
Certo, la via è ancora lunga, e di giorno in giorno ci sono nuovi limiti, oscillazioni…. è la scoperta dell’Essere, come togliersi la maschera, ognuno a modo suo, ognuno nei suoi modi e tempi, per accorgersi di essere la stessa cosa, ma le maschere, con cui ci eravamo identificati, ci avevano fatto credere di essere loro e che l’altro era un altro….
Grazie, Grazie Hermes.

Buona Resurrezione
Un abbraccio

Japos


Troppi lavori in “corso”, tante cose da trasformare , un CARICO che a volte non riesco a reggere…. e poi una SOLITUDINE  infinita , consapevole di dover contare solo su me stessa per farlo , DUBBI , PAURE……. ecco come ho vissuto questo ultimi giorni .
Realizzare che quello che vivo e creo in bene o in male non è “colpa ” di qualcuno esterno a me è stato molto difficile , io che credevo che fossero sempre gli altri la causa dei miei malesseri , invece sto imparando che posso vedere quello che mi accade solo attraverso i miei occhi quindi con un filtro sempre mio, il mio”punto di vista” cioè quella che sono !
CARICO- anche se c’è continuare a pensarci non risolve nulla, lo so bene ma a volte vado in overdose e non riesco a fermare i pensieri e centrarmi .
DUBBI- faccio bene o male , giusto o sbagliato ? sento che mi affido a sprazzi sia a me stessa che agli altri , ho spesso paura di far del male a qualcuno invece torturo me e anche chi mi sta intorno quando sto cosi ,  non mi affido e non lascio scorrere la vita  anche se ho già avuto infinite prove che è una vana lotta , credendo di poter decidere ma è un’illusione….Lo so bene che se mi affido tutto scorre ed è quello che è giusto per me , senza fatica .
PAURE- le solite , tutte !
SOLITUDINE- questo è stato il momento più difficile di tutti , terribile il senso di vuoto e l’annientamento che  ho provato , ho fatto un grande sforzo per andare ad accogliere i croati , l’ho fatto per tutti noi , e per questo dico GRAZIE di cuore a voi tutti che siete qui a condividere altrove.

Dona


La settimana passata ha dato i suoi frutti.
Mi ha fatto vedere la mia pazienza dove può arrivare associata al controllo. È venuta su perché il mio vitale odia la fretta, essendo sofferente ancora in alcuni aspetti. Da tanto non veniva su la mia resistenza che mia proprio non è se parlo da parte di beby, però grazie a questo ho potuto fare progressi nel fare ciò che mi viene detto o che magari vedo io.

Ho osservato molto dall’inizio dell’intensivo, quest’anno durante le settimane che sto qui non vivo più la mancanza del giorno che uscivo con gli amici a fare i giri, questo credo faccia parte della responsabilità.

Invece in questo fine settimana mi sono ascoltato molto.

Quando sono arrivato a casa mia madre la vedevo solare, non felice, nel vedermi. Aveva un sorriso vero ( in realtà non so descriverlo), la cosa più strana è successa con mio padre che quando mi ha aperto la porta ha fatto un’esclamazione come se gli fossi mancato e questo ha dato in me molta più forza e sicurezza, anche se credo di essere stato io a vederli diventare così. Ovviamente ci sono ancora i battibecchi ma è come se non li sentissi anche perché ce ne sono sempre meno, vuol dire che la mia mente sta facendo più silenzio. Mia sorella è sempre la solita ma la lascio com’è perché lei è molto più rigida e densa in confronto ai miei. Quando arriverà il momento cambierò anche lei.

Una cosa che mi ha stupito molto è che il mal di testa/nausea mi viene sempre il fine settimana, oggi ho compreso e constatato che sono la città, le persone e i luoghi che mi circondano a rendermi così vulnerabili, perché quando mi hai detto che torniamo a casa aperti (nel senso energetico) assorbiamo qualsiasi cosa.

Venendo in autobus oggi mi è venuta una forte nausea mentre andavo, infatti ho dovuto spostarmi se no rischiavo il fisico.

La mia conclusione è che il “bar” sta diventando obsoleto. I centri commerciali non riesco più a sentirli a voce è come se LUI mi dicesse di stare in un luogo aperto giusto per non essere schiacciato dalle forme pensiero di centinaia di persone.
Sabato pomeriggio sono andato in centro a Padova, stavo molto bene e sono stato abbastanza in ascolto, sentivo molta energia densa ma anche molta lamentela e sofferenza osservando le persone.

Questo fine settimana mi ha dato molte risposte grazie alle settimane trascorse qui.

Grazie

Beby

Gruppo Altrove