O dea Gaia, madre dei celesti e degli uomini mortali,
che tutto nutri e tutto doni e conduci a buon fine e
tutto distruggi,
che di fiori ti vesti e porti frutti e di belle stagioni ti allieti,
dimora del mondo immortale, vergine multiforme,
che con penose doglie i variopinti frutti produci;
O eterna, O venerata, dai semi ricolmi e dalla sorte felice,
che ami le fresche erbe odorate,
O nume fiorente,
che ami le piogge, a cui d’attorno il mondo bencostrutto
degli astri
per legge eterna si volve e con ritmo possente, matura,
O dea beata, i dolcissimi frutti e con benigno cuore assisti
alle stagioni feconde.
poema tratto dagli Inni Orfici